2010-01-18 16:09:50

Sri Lanka: i leader religiosi temono nuove violenze in vista delle elezioni


Preoccupa il clima di violenza pre-elettorale nello Sri Lanka: lo denunciano esponenti cristiani, buddisti, induisti ed islamici. Il 26 gennaio prossimo, dopo trent’anni di guerra civile, il Paese sarà chiamato a votare per le elezioni presidenziali. Durante una conferenza stampa a Colombo, i leader religiosi hanno paventato il ritorno ad un passato antidemocratico segnato dal decennale conflitto tra forze governative ed il movimento insurrezionale dei Tamil. Come riferisce “L’Osservatore Romano”, la campagna elettorale è stata segnata, lo scorso 13 gennaio, dall’uccisione di un uomo, avvenuta durante l’assalto ad un autobus che trasportava sostenitori dell’opposizione e dall’aggressione ad una giornalista della Bbc. Sono frequenti, inoltre, attacchi a sedi di propaganda elettorale delle diverse formazioni politiche, tafferugli, intimidazioni e violazioni di legge. Per i leader religiosi questo clima di violenza rischia di compromettere il risultato che uscirà dalle urne: si adombra, infatti, la possibilità di brogli. Il sacerdote cattolico padre Jayalath Balagalla ha sottolineato che se c’è “mancanza di libertà per gli operatori della comunicazione”, c’è il rischio che gli elettori non scelgano in piena libertà. Secondo il religioso, è necessaria la collaborazione di tutti per “ripristinare un clima di pace e di riconciliazione prima e dopo il voto”. Nei giorni scorsi, l’arcivescovo di Colombo, mons. Malcolm Ranjith, ha raccomandato “un voto secondo coscienza”. In particolare, il presule ha ricordato ai cattolici “il dovere di votare”, perché l’astensione equivarrebbe “ad una fuga dalle responsabilità civili che competono ad ogni cittadino”. Tuttavia, mons. Ranjith ha precisato che la gerarchia cattolica non riveste alcun ruolo politico e “rispetta la libera scelta di ciascun fedele”. (F.C.)







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