2010-01-18 16:09:45

Malaysia: la comunità islamica condanna gli attacchi anticristiani


“Gli attacchi contro le chiese e gli edifici di culto di qualsiasi religione sono contrari agli insegnamenti dell’islam”. Lo ha detto Ustadhz Abdulhadie Daguit, musulmano responsabile del Philippine Center for Halal Awarness, condannando gli assalti contro diversi edifici cristiani avvenuti ultimamente in Malaysia. Dall’8 gennaio i fondamentalisti islamici malaysiani hanno infatti attaccato undici chiese. A scatenare le violenze è stata la decisione dell’Alta Corte del Paese che, il 31 dicembre scorso, ha autorizzato il settimanale cattolico Herald ad usare la parola ‘Allah’ per riferirsi a Dio. Oltre ai musulmani filippini, l’agenzia AsiaNews riferisce che anche l’Organizzazione della conferenza islamica ed il Council of American Islamic-Relation hanno espresso la loro condanna per gli assalti subiti dai cristiani, invitando i fedeli islamici al dialogo ed alla convivenza pacifica. Dal canto loro, i cristiani affermano di voler sposare con decisione la linea della non violenza. “Continueremo a lavorare per il dialogo e per la pace. Stiamo negoziando con il governo per cercare una soluzione alla controversia sul nome Allah, pensando al bene comune del Paese”, ha dichiarato all’agenzia Fides mons. Murphy Pakiam, arcivescovo di Kuala Lumpur e presidente della Conferenza episcopale di Malaysia, Singapore e Brunei. Fra Augustine Julian, segretario della Conferenza episcopale, ha affermato che le violenze sono “piccoli episodi isolati, frutto delle azioni di elementi irresponsabili e fanatici, che mirano a creare paura e tensione” “La Chiesa cattolica e tutta la comunità cristiana – ha continuato il religioso – manterrà la calma e non si farà coinvolgere in un conflitto aperto”. La linea pacifista, secondo il segretario, disorienterà i violenti e farà aumentare il consenso di larghi settori dell’opinione pubblica malaysiana, che già guardano con favore alla comunità cristiana. Una speciale preghiera per la pace e l’armonia nel Paese è stata affidata al monastero delle suore carmelitane di Seremban. In molte chiese di tutte le confessioni cristiane si stanno poi organizzando incontri di preghiera e di digiuno per le stesse intenzioni. (F.C.)







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