Iraq: ucciso a Mosul un commerciante siro-cattolico
Nuovo attacco in Iraq, contro la comunità cristiana a Mosul, mentre i fedeli festeggiavano
l’arrivo del nuovo arcivescovo diocesano, mons. Emil Shimoun Nona, alla cui cerimonia
di insediamento hanno partecipato personalità del governo locale e leader della comunità
musulmana. Ieri mattina è stato ucciso a sangue freddo Saadallah Youssif Jorjis, siro-cattolico,
52 anni, sposato e padre di due figlie, proprietario di una frutteria nel quartiere
di Taqafa, dove abitava, nei pressi dell’Università. L’omicidio di ieri segue di pochi
giorni un’altra “esecuzione mirata”. Il 12 gennaio scorso un gruppo armato ha ucciso
Hikmat Sleiman, 75 anni, anch’egli proprietario di un piccolo negozio di verdura.
Fonti locali del’agenzia AsiaNews denunciano “una persecuzione che prosegue nell’indifferenza
generale”. Il progetto di “pulizia etnica” in atto oggi a Mosul, sarebbe “molto simile
a quanto è accaduto nel 2008”, quando morirono diversi fedeli, sacerdoti e l’ultimo
arcivescovo diocesano, mons. Paul Faraj Rahho. “Vogliono spingere i cristiani verso
la piana di Ninive – spiegano le stesse fonti - e la comunità ha perso la fiducia
nel futuro”. Dal 13 marzo 2008 l’arcidiocesi di Mosul era senza pastore, in seguito
alla morte di mons. Rahho mentre si trovava nelle mani dei sequestratori. La comunità
cristiana aspettava con “ansia e gioia” l’arrivo del nuovo pastore, mons. Emil Shimoun
Nona, nominato dal Sinodo dei vescovi della Chiesa Caldea nel novembre scorso, ma
“l’ennesimo omicidio ha macchiato la giornata di festa”. (R.G.)