Usa: preoccupazione dei vescovi per i finanziamenti pro aborto nella riforma sanitaria
La riforma sanitaria è una priorità nazionale, ma è stata troppo politicizzata: è
quanto si legge sulla pagina web ufficiale della Conferenza episcopale statunitense,
in una dichiarazione di Kathy Saile, direttore dell’Ufficio per lo Sviluppo sociale
nazionale. Si tratta, come riferisce l’agenzia Zenit, della prima posizione pubblica
dei vescovi degli Stati Uniti sulla questione da quando il senato ha approvato la
sua versione della riforma del sistema sanitario, il 24 dicembre scorso. “I vescovi
- afferma la Saile - chiedono da molto tempo un’autentica riforma sanitaria”, che
è “un imperativo morale ed una priorità nazionale”. Secondo i presuli Usa, la legislazione
sanitaria deve “considerare come priorità i poveri ed i vulnerabili, il che include
le famiglie a basso reddito, gli immigrati, i malati ed i concepiti”. Pur sottolineando
i numerosi aspetti positivi della riforma, come gli aiuti alle donne in gravidanza,
ed il coinvolgimento di milioni di persone che attualmente sono sprovviste di un’assicurazione,
la portavoce Saile constata che la nuova normativa “è stata tristemente politicizzata
con sforzi per ampliare il finanziamento dell’aborto”. “Se il Congresso non revocherà
questa politica nella legge finale, i vescovi non avranno altra scelta che opporsi
alla legislazione”, dice la Saile. Assieme alla dichiarazione, i presuli statunitensi
hanno avviato una campagna nelle parrocchie per invitare i cattolici di tutto il Paese
ad esercitare pressioni per una riforma sanitaria conforme alla morale. Se le modifiche
sull’aborto non verranno realizzate, i credenti dovranno opporsi al disegno di legge
e chiedere ai legislatori di respingerlo. (F.C.)