2010-01-16 15:18:08

I ministri degli Esteri di Pakistan, Iran e Afghanistan chiedono una soluzione regionale alla crisi afghana


I ministri degli Esteri di Pakistan, Iran ed Afghanistan si sono riuniti oggi ad Islamabad per esaminare le prospettive di una soluzione regionale per il lungo conflitto afghano, decidendo al termine dell'incontro che una commissione tripartita presenterà al riguardo una agenda comune alla Conferenza di Londra del 28 gennaio. I tre ministri hanno quindi ribadito il loro favore per una soluzione regionale, piuttosto che esterna, alla crisi afghana, e posto come obiettivo l'integrazione politica, economica e sociale dell'area. Consenso anche sulla necessità di trovare una formula per avviare il dialogo con le differenti fazioni dei talebani.

Votazioni sui nuovi ministri in Afghanistan
Il parlamento afghano ha in programma oggi la seconda serie di votazioni volte ad approvare o respingere i candidati presentati dal presidente, Hamid Karzai, per la guida di numerosi ministeri del suo nuovo governo. Finora, almeno cinque candidature sono state accolte, tra cui quella di Zalmay Rasul a nuovo ministro degli Esteri, e ne sono state respinte quattro. Giorni fa, in un primo round di votazioni i parlamentari avevano bocciato ben 17 dei 24 ministri proposti dal capo dello Stato. Intanto, nell'ambito di un'operazione militare congiunta fra l'esercito afghano e uomini della coalizione internazionale, undici insorti sono stati uccisi nel villaggio di Sistanay, nella provincia meridionale di Helmand.

Allarme attentati in Malaysia
Pericolo di attacchi terroristici contro gli stranieri in Malaysia, già teatro in questi giorni di azioni anticristiane. A diffondere l’allarme l’ambasciata americana nel Paese che, in un messaggio sul proprio sito Internet, parla di rischio elevato nel Brneo. E' raccomandata la massima cautela nei viaggi e negli spostamenti nella regione.

Militanti di Al Qaeda arrestati in Yemen
Tre militanti di al Qaeda, armati, sono stati catturati nelle prime ore di oggi in Yemen, alla frontiera con l'Arabia Saudita. Al momento della cattura, i tre ritenuti legati ad al Qaeda avevano armi, munizioni, materiale esplosivo e volantini. Ieri, sei militanti di al Qaeda risultano essere morti in un raid lanciato nel nord dello Yemen. Fonti ufficiali yemenite hanno anche riferito che nello stesso attacco è rimasto ucciso il capo militare di al Qaeda nella penisola arabica, Qassem al-Rimi. Intanto, i ribelli sciiti del nord dello Yemen, che si battono contro le forze di Sanaa, hanno detto di aver abbattuto un elicottero dell'esercito saudita, aggiungendo che i raid dell’esercito hanno ucciso 15 contadini. Ma non c’è conferma da parte governativa.

Egitto, arrestati 20 manifestanti a Nagaa Hamadi
Sono stati arrestati ieri sera i circa 20 attivisti politici e per i diritti umani fermati dalla polizia alla stazione ferroviaria di Nagaa Hamadi, dove erano giunti per manifestare la loro solidarietà alle famiglie dei copti uccisi la notte di Natale. Lo riferisce l'Afp, citando un responsabile delle forze di sicurezza secondo il quale l'arresto deriva dal fatto che alcuni di loro avevano manifestato prima dell'arresto. Intercettati al loro arrivo in stazione, gli attivisti erano stati condotti dalla polizia a Qena, capoluogo del governatorato, da dove avrebbero dovuto essere rimandati al Cairo con il primo treno. All'origine del provvedimento delle forze di polizia, il timore - aveva spiegato un'altra fonte di sicurezza - che si unissero al movimento di opposizione Kefaya e ad altri militanti e residenti di Nagaa Hamadi per “attizzare le tensioni”, trasformando una manifestazione di solidarietà con le famiglie delle vittime in una protesta contro il governo e la presidenza.

In Grecia manifestazione degli agricoltori: bloccate arterie extra-urbane
Migliaia di agricoltori hanno cominciato a bloccare oggi con i trattori parte dei collegamenti stradali a nord di Atene per protestare contro la crisi del settore e i bassi costi dei prodotti e per esigere aiuti da parte del governo. La protesta a tempo indeterminato è destinata ad intensificarsi nei prossimi giorni e soprattutto la prossima settimana con numerosi blocchi in varie parti della rete stradale e ai transiti di frontiera.

Domani elezioni in Cile: ballottaggio presidenziale
Ballottaggio presidenziale domani in Cile. Dopo oltre 50 anni, la destra cilena sembra essere alle porte di una storica vittoria, seppur con un margine strettissimo. Il favorito, ma solo con il 50,9% dei suffragi sarebbe - secondo gli ultimi sondaggi - il miliardario candidato della destra, Sebastiàn Pinera, che si oppone a Eduardo Frei, in corsa per il centrosinistra e al governo da vent'anni. Il servizio di Francesca Ambrogetti:RealAudioMP3

A poche ore dall’apertura delle urne, il risultato del secondo turno è ancora incerto: il candidato della "Coalición por el Cambio", Sebastián Piñera, forte del 45 per cento dei voti al primo turno, si è detto sicuro della vittoria, ma l’ex presidente, Eduardo Frei, della coalizione di centrosinistra al governo, spera ancora di farcela. I voti del dissidente socialista, Marco Enriquez Ominami, potrebbero spostare l’ago della bilancia. A soli 36 anni, figura emergente della politica cilena, premiato al primo turno con il 20 per cento delle preferenze, Ominami ha annunciato la decisione di votare per Frei e l’ex presidente è subito salito nei sondaggi. Molti cileni sono in bilico tra la voglia di cambiare e quella di rinnovare la fiducia ad una formula che da vent’anni ha saputo gestire la difficile transizione tra la dittatura di Pinochet e la democrazia.
 
Chavez annuncia un aumento di salari
Il presidente venezuelano, Hugo Chavez, ha deciso un aumento del salario minimo pari al 25%, annunciando nel contempo un nuovo ministro per l'Elettricità e la fusione dei dicasteri della Pianificazione e delle Finanze. “A partire dal primo marzo i salari minimi dei lavoratori e lavoratrici aumenteranno del 10% ed entro settembre di un altro 15%”, ha sottolineato in un discorso in parlamento, nel quale ha d'altra parte affermato che Alì Rodriguez è il nuovo ministro per l'Elettricità e Jorge Giordani il responsabile del mega-ministero economico. Lo scorso lunedì, Chavez aveva annunciato cambiamenti sul fronte monetario, dopo la svalutazione della moneta nazionale (bolivar). Il valore della moneta, fissato nel 2005 a 2,15 nei confronti del dollaro, è stato sdoppiato: 2,60 per l'import di beni e servizi di prima necessità (da alimenti a macchinari, a tutto ciò che serve per il settore pubblico) e 4,30 per tutto il resto (dai veicoli agli elettrodomestici, all'informatica). (Panoramica internazionale a cura di Fausta Speranza)
 
Bollettino del Radiogiornale della Radio Vaticana Anno LIV no. 16

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