Un triste e purtroppo approssimativo susseguirsi di cifre si affianca al dolore, alla
devastazione, ma anche alle proteste e al rischio epidemie. Questa è la fotografia
di Haiti, a 4 giorni dal terremoto. Le vittime potrebbero essere 200 mila, secondo
il ministro dell'Interno, Antoine Bien-Aime, anche se quelle accertate sono 10 mila.
Non meno di 250 mila i feriti e 1 milione e mezzo i senza tetto, sempre secondo la
stima del governo haitiano. In tale scenario arriva oggi il segretario di Stato americano
Hillary Clinton, mentre domani sarà la volta del segretario generale dell’Onu, Ban
Ki-Moon. Ma intanto si deve far fronte ad un’altra emergenza, quella della sicurezza.
Sentiamo Monica Uriel:
La macchina degli aiuti, anche se
tra difficoltà e impedimenti, è in moto. Sul terreno proseguono le operazioni di Medici
senza frontiere: gli ospedali sono al collasso e centinaia di feriti rimangono in
attesa di interventi chirurgici. Al microfono di Lucas Duran, ascoltiamo il direttore
generale della sezione italiana di Medici senza frontiere, Kostas Moschochoritis: