2010-01-15 16:02:49

Uzbekistan: ancora persecuzioni contro i cristiani


Continua la persecuzione della polizia uzbeka contro i cristiani. Come riferisce l’agenzia AsiaNews, durante il periodo di Natale le forze dell’ordine hanno fatto irruzione durante incontri e funzioni religiose, comminando pesanti multe. Per i cosiddetti “recidivi” è prevista anche la prigione. Il 3 gennaio la polizia ha interrotto un incontro di circa 40 fedeli protestanti della chiesa Holiness Full Gospel, situata in un’abitazione privata nel villaggio di Umid. Il luogo di culto è riconosciuto dalle autorità governative e può svolgere attività religiose, ma l’ufficiale della polizia che ha bloccato le celebrazioni ha spiegato che si tratta di una chiesa non registrata. Ora per i leader del gruppo protestante è probabile una condanna a multe salatissime. Come segnala l’agenzia Forum 18, nel 2009 la situazione dei cristiani è peggiorata e molti fedeli hanno scontato tra i 5 ed i 15 giorni di carcere per aver tenuto o partecipato ad incontri religiosi. Sono finiti in carcere anche alcuni Testimoni di Geova. In Uzbekistan la legge sulla libertà religiosa, inasprita negli ultimi anni, prevede che ogni gruppo di fedeli può svolgere attività solo se registrato nella zona. La norma è interpretata in modo ancora più restrittivo dalla polizia, che spesso chiede uno specifico riconoscimento per ogni piccola città e villaggio. Senza questa approvazione, si considera illecito persino riunirsi per pregare o parlare della propria fede, anche in una casa privata. (F.C.)







All the contents on this site are copyrighted ©.