Yemen: guerra aperta ad al Qaeda, no all'intervento Usa
Nello Yemen prosegue la lotta senza quartiere contro le cellule di al Quaeda. Oggi
una fonte del governo di Sana’a ha dichiarato “guerra aperta” a tutti miliziani della
rete terroristica, mentre nel nord del Paese almeno 10 ribelli sciiti sono stati uccisi
nel corso di scontri con una tribù filogovernativa. Si registra però la forte contrarietà
a qualsiasi cooperazione militare con gli Stati Uniti, espressa in un documento approvato
dai leader religiosi yemeniti. Il servizio di Marco Guerra:
Nello Yemen
è “guerra aperta” alle milizie di al Qaeda. L’annuncio è stato dato da una fonte del
governo di Sana’a che ha reso nota l’intenzione di eliminare tutti i ribelli della
rete internazionale del terrore che si trovano nel suo territorio. Le autorità hanno
inoltre ammonito i cittadini a non dare rifugio ai terroristi, “altrimenti ne subiranno
le conseguenze”, ed hanno chiesto loro di cooperare con le forze di sicurezza. Nell’attuare
la sua offensiva Sana’a dovrà però tenere conto delle forti perplessità espresse dai
leader religiosi yemeniti, preoccupati per l'integrità territoriale e la stabilità
del Paese. In un documento approvato da oltre 150 ulema si afferma che "la religione
islamica obbliga i musulmani alla Jihad nel caso in cui un Paese straniero dovesse
invadere il loro territorio, come previsto dalla sharia e da tutte le leggi internazionali".
Il testo, letto da un religioso membro del parlamento, proclama inoltre la contrarietà
dei dignitari religiosi ''a qualsiasi presenza straniera, qualsiasi accordo militare
e qualsiasi cooperazione militare con l'esterno''. Emerge quindi la fermezza di una
larga fetta della popolazione contro qualsiasi intervento militare statunitense più
volte paventato nelle scorse settimane.
Yemen rapimenti I
miliziani yemeniti che tengono in ostaggio una famiglia di turisti tedeschi sono tornati
a farsi vivi oggi, chiedendo un riscatto di due milioni di euro per la sua liberazione.
I sequestratori chiedono anche l'immunità totale. Il ministro degli Esteri di Sana'a,
Abubakr al-Qirb, aveva detto alcuni giorni fa che era stato aperto un canale negoziale
dopo la visita del capo della diplomazia tedesca, Guido Westerwelle.
Afghanistan Ancora
violenza in Afghanistan. Almeno 20 persone sono state uccise e 13 sono rimaste ferite
nell'esplosione causata da un attentatore suicida, all'interno di un mercato, in una
zona nel sud del Paese. Nelle ultime 24 ore, altre due diverse esplosioni ed uno scontro
a fuoco con i ribelli, hanno provocato la morte di quattro soldati statunitensi e
di uno francese. Intanto, il presidente del parlamento, Mohammad Yonus Qanuni, ha
annunciato l’introduzione di nuove misure di sicurezza ed ha chiesto ai parlamentari
di “essere molto cauti e attenti” in previsione di possibili attentati che i talebani
starebbero organizzando contro l’assemblea afghana ed alcuni dei suoi membri, “nell'ambito
della loro strategia per bloccare il processo di pace”.
Pakistan Almeno
dieci talebani sono stati uccisi oggi dai missili di un drone statunitense in un distretto
tribale del nord ovest del Pakistan. In un primo momento la Tv pakistana dava per
certa la presenza fra le vittime di Hakimullah Mehsud, leader del movimento talebano
Tehrik-e-Taliban. La notizia è stata successivamente smentita dal portavoce dello
stesso. Mehsud guida la guerriglia dall'agosto scorso, dopo che il suo predecessore,
Baitullah Mehsud, fu ucciso in un attacco aereo Usa.
Iran Tensione
altissima tra Iran e Norvegia per la nuova pubblicazione delle controverse vignette
sul profeta Maometto. Teheran “condanna fermamente la pubblicazione di queste caricature
da parte del giornale Aftenposten”, ha dichiarato il portavoce del ministero degli
Esteri, Ramin Mehman-Parast. “Sotto il pretesto della libertà di espressione, non
si possono insultare le credenze di un miliardo e mezzo di musulmani”, ha aggiunto.
Il quotidiano norvegese ha pubblicato venerdì una copia ridotta di sei dei dodici
disegni, per esprimere solidarietà al vignettista danese, vittima di un tentativo
di omicidio da parte di un somalo che si era introdotto armato nella sua abitazione.
Solo poche settimane fa i due Paesi erano stati protagonisti di un altro scontro diplomatico
per il sequestro, deciso da Teheran, del denaro e della medaglia riconosciuti all'avvocato
iraniano Shirin Ebadi per la conquista del Nobel per la Pace nel 2003.
Si
attenuano le tensioni tra Israele e Turchia Con una lettera di scuse a firma
del vice ministro israeliano, Dany Ayalon, si è risolta la crisi diplomatica tra la
Turchia e Israele. Ankara aveva minacciato di ritirare il proprio ambasciatore, in
mancanza di "scuse formali", dopo che Ayalon aveva convocato il diplomatico turco
Celikkol per protestare contro le critiche del premier Erdogan a Israele riguardo
Gaza e Libano, ricevendolo in condizioni “umilianti” senza neanche stringergli la
mano.
Russia-Turchia Via libera della Turchia al passaggio del gasdotto
italo-russo sul suo territorio entro la fine del 2010. E’ uno degli accordi fra i
due Paesi siglato ieri a Mosca durante l’incontro fra il primo ministro turco Erdogan,
quello russo Putin e il leader del Cremlino Medvedev. Mosca ha assicurato anche di
partecipare alla costruzione di un oleodotto e di una centrale atomica in Turchia.
India Circa
250 mila pellegrini di ogni parte dell'India hanno iniziato all'alba la prima 'snan'
o immersione sacra nel fiume Gange. Per tutta la durata del tradizionale appuntamento
hindu, che si concluderà il 28 aprile, sono attesi oltre 70 milioni di fedeli. Intanto
già si registra un incidente per la ressa: almeno sette persone sono morte e altre
12 sono rimaste ferite al momento di salire a bordo di un battello per dirigersi
alla cerimonia.
Scontro Cina-Google Prosegue il braccio di ferro
tra le autorità cinesi e la compagnia internet Google che, a seguito degli attacchi
informatici alle caselle mail di alcuni dissidenti cinesi, ha deciso di non applicare
i “filtri” richiesti da Pechino, consentendo l'accesso ad una serie di siti web proibiti.
Un portavoce del governo oggi ha ribadito che le imprese straniere “sono le benvenute”
su Internet se “agiscono in accordo con la legge” cinese. In un'altra nota del governo
si precisa “che internet deve essere gestito secondo la legge che stabilisce esplicitamente
quali informazioni e quali contenuti possono essere diffusi nella rete”.
Grecia Il
governo greco si è oggi riunito per approvare il 'piano di stabilizzazione', che sarà
inviato domani a Bruxelles. Il ministro delle Finanze ellenico ha annunciato l’impegno
a tagliare il deficit dall'attuale 12% al 5,6% del Pil nel 2011 e al 2,8% nel 2012.
Secondo il cancelliere tedesco Merkel “il caso della Grecia potrà creare forti difficoltà
all’euro”. (Panoramica internazionale a cura di Marco Guerra)
Bollettino
del Radiogiornale della Radio Vaticana Anno LIV no. 14
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sito www.radiovaticana.org/italiano.