Haiti sta vivendo ore drammatiche dopo la immane distruzione causata dal terremoto
dell'altro ieri. Le autorità locali hanno riferito che i morti potrebbero essere 500mila.
La capitale Port au Prince è praticamente una città distrutta. Ed il mondo si mobilita
per portare aiuti umanitari ai sopravvissuti, in una corsa contro il tempo per salvare
le migliaia di persone rimaste intrappolate sotto le macerie. Dalla vicina Cuba, ci
riferisce Monica Uriel:
E intanto
stanno giungendo i primi aiuti umanitari da tutto il mondo. Navi ed aerei sono stati
inviati dal presidente statunitense Barack Obama; il segretario di Stato americano,
Hilary Clinton ha interrotto il suo viaggio in Estremo Oriente per occuparsi della
tragedia di Haiti. Dall’Unione Europea, invece, sono già partiti numerosi velivoli
con personale medico, farmaci e beni di prima necessità. Drammatica la situazione
sul fronte ospedaliero, come conferma, al microfono di Luca Collodi, Tito Ippolito,
volontario Avsi, Associazione Volontari per il Servizio Internazionale ad Haiti:
Ed ascoltiamo,
ora, la drammatica testimonianza di Elie Lafortune, responsabile dell'Agenzia statunitense
per lo sviluppo internazionale a Port-au-Prince, raccolta da Radio Chrétiennes en
France:
Anche le Caritas
di vari Paesi stanno cercando di mettere a punto un piano per affrontare l’emergenza:
ma le difficoltà sono grandi. Ascoltiamo Paolo Beccegato, responsabile Area Nazionale
Caritas Italiana, intervistato da Fabio Colagrande:
Il terremoto
ad Haiti ha colpito un’area già fortemente provata da colpi di Stato, uragani, alluvioni.
Al microfono di Giada Aquilino, ce ne parla Andrea Pontiroli, di Medici Senza Frontiere,
organizzazione umanitaria attiva nella capitale Port au Prince, il cui ambulatorio
è andato completamente distrutto: