Uganda: lettera dei vescovi sulla controversa proposta di legge contro gli omosessuali
I vescovi ugandesi condividono l’impegno del governo per difendere la famiglia e i
valori tradizionali, ma sono contrari a un inasprimento della legge contro gli omosessuali,
perché ritengono che la legislazione attuale in materia sia più che adeguata. Lo ha
puntualizzato mons. Cyprian Kizito Lwanga, arcivescovo di Kampala, in una recente
lettera dove chiarisce la posizione dell’episcopato locale in merito alla controversa
proposta di legge che vuole inasprire le pene contro le pratiche omosessuali. “Gli
insegnamenti della Chiesa cattolica sull’omosessualità sono chiari affermando che
gli atti omosessuali sono immorali e costituiscono una violazione della legge divina
e naturale”, afferma la lettera, pubblicata sul sito dell’emittente cattolica ugandese
“Radio Sapientia”. Tuttavia, “la Chiesa insegna anche il messaggio cristiano del
rispetto, della compassione e della sensibilità. Gli omosessuali devono convertirsi
e pentirsi, ma hanno anche bisogno di sostegno, comprensione e amore”. In questo senso,
a giudizio dei vescovi ugandesi, il testo in questione non corrisponde all’”approccio
cristiano di attenzione”, in quanto “prende di mira il peccatore e non il peccato”.
“L’introduzione della pena di morte e di pene detentive per gli omosessuali – si legge
nella lettera – colpisce le persone, anziché cercare di offrire aiuto e assistenza
compassionevoli a individui che hanno bisogno di conversione, pentimento, sostegno
e speranza”. I presuli ugandesi evidenziano altresì i pericoli insiti in alcune norme
che prevedono sanzioni anche contro chi omette di denunciare atti omosessuali. Queste
disposizioni, scrivono, “mettono a repentaglio la riservatezza e le norme di deontologia
professionale di persone come genitori, sacerdoti, psicologi, insegnanti, medici che
offrono sostegno e consulenza per la riabilitazione degli omosessuali”. “La criminalizzazione
di questa opera di aiuto – rimarcano i presuli – si scontra con i valori centrali
della fede cristiana”. In conclusione, la lettera afferma che il provvedimento “non
è necessario”, dal momento che gli atti omosessuali sono già illegali nell’attuale
codice penale del Paese. Sulla legge, che sarà presentata al Parlamento tra febbraio
e marzo, il Presidente Yoweri Museveni si è detto contrario all’introduzione della
pena di morte per gli omosessuali e il governo si è impegnato a modificare questa
norma. (A cura di Lisa Zengarini)