Filippine: bando delle armi in vista delle elezioni di maggio
Bando delle armi in tutto il Paese: questa la decisione del Governo filippino in vista
delle elezioni del prossimo mese di maggio, come riporta AsiaNews. La legge, in vigore
dall’11 gennaio al 9 giugno, è stata approvata per evitare nuovi massacri a sfondo
politico, come quello avvenuto lo scorso 23 novembre a Maguindanao. Si prevede lo
schieramento di oltre 50mila poliziotti e militari, in 3500 posti di blocco, sparsi
su 15 province. Inoltre, una Commissione elettorale guiderà le Forze dell’ordine e
le altre autorità pubbliche, con il potere di promuovere e sospendere i pubblici ufficiali,
per prevenire le frodi avvenute nelle passate competizioni elettorali del 2007 e del
2004. La gran parte delle zone a rischio sono concentrate nella regione a maggioranza
islamica di Mindanao, teatro da quarant’anni di un conflitto tra esercito filippino
e ribelli musulmani. Conflitto causa di un clima di anarchia e di un continuo traffico
di armi, che ha permesso ai vari capi politici di assoldare eserciti privati per mantenere
il potere nelle province sotto il proprio controllo. Lo scorso 8 gennaio, in occasione
dell’annuale Conferenza dei vescovi e degli ulema, il ministro della Difesa filippino
Gonzales ha chiesto alle autorità religiose di appoggiare il bando delle armi proposto
dal Governo. “Per la Chiesa la cultura dell’impunità deve essere combattuta completamente,
non basta solo un bando di armi”, ha dichiarato mons. Dinualdo Gutierrez, vescovo
di Marbel (Mindanao). “In ogni periodo elettorale – ha spiegato il presule – il Governo
ha aumentato le misure di sicurezza ed il controllo sul traffico di armi, ma gli omicidi
sono sempre continuati. Se le autorità non hanno la volontà di applicare sul serio
la legge, le elezioni pacifiche resteranno un sogno”. Mons. Gutierrez ha poi aggiunto
che la Chiesa ha lanciato un programma educativo per indurre la popolazione di Mindanao
a denunciare quei candidati che possiedono armi ed eserciti privati. Secondo i membri
della Commissione filippina per i diritti umani l’aumento delle misure di sicurezza
e l’eccessivo potere dato alla Polizia potrebbero portare a nuove violazioni dei diritti
umani a danno della popolazione. “I diritti della gente devono essere rispettati nei
vari posti di blocco” ha sottolineato Leila de Lima, responsabile della Commissione.
(F.C.)