Smentito l’arresto del capo di Al Qaeda nello Yemen
Colpo di scena nello Yemen, dove il ministro degli Interni, Rashad al Halimi, ha comunicato
a oggi che il capo locale di Al Qaeda, Mohammad Ahmed al Hanak, è ancora in fuga,
dopo che nelle prime ore di stamani c’era stato l’annuncio della sua cattura. Il servizio
è di Salvatore Sabatino:
Nessun arresto
eccellente, dunque, in Yemen. Ad annunciarlo il Ministero degli interni di Sanàa,
che ha però confermato il fermo di tre persone. Uno degli arrestati, identificato
inizialmente come il leader di Al Qaeda nel Paese, Hanak, era riuscito a fuggire tre
giorni fa, benché ferito, durante uno scontro a fuoco con le forze di sicurezza nella
regione di Arhab, durante il quale due suoi complici erano stati uccisi e alcuni altri
feriti e arrestati. Proprio dalle minacce di Hanak contro l’ambasciata americana nella
capitale yemenita, era scaturita la decisione di chiudere, nei giorni scorsi, la sede
diplomatica statunitense. Trapelano, intanto, notizie anche sul giovane nigeriano,
Umar Faruk Abdulmutallab, che a Natale tentò di compiere un attentato sul volo Amsterdam-Detroit.
L’uomo - secondo fonti ufficiali - durante un soggiorno nello Yemen incontrò l'imam
Anwar al Awlaki, il predicatore radicale legato anche allo psichiatra, Nidal Hasan,
autore della strage compiuta a novembre a Fort Hood negli Usa, nella quale morirono
13 persone. Lo Yemen, dunque, si conferma un importante snodo per il terrorismo internazionale,
tanto da accendere l’interesse di Washington, che è già presente nel Paese con alcuni
ufficiali impegnati nell’addestramento delle forze speciali yemenite antiterrorismo.
Una presenza che gli Stati Uniti vorrebbero implementare, d’accordo con il governo
di Sanàa, che esclude, però, un impegno diretto degli americani. Intervento che, ha
dichiarato ieri il Ministro degli esteri yemenita Al Kirbi, “complicherebbe di molto
le cose”. Iraq: massacrati alcuni poliziotti e le loro famiglie Un
dirigente dell'antiterrorismo della polizia irachena e altre sei persone - poliziotti
e membri delle loro famiglie - sono stati uccisi all'alba in attentati contro le loro
abitazioni presso la città irachena di Ramadi.
Afghanistan Tre razzi
sparati da ribelli hanno ferito quattro civili nella capitale afghana Kabul, mentre
nella provincia afghana di Khost il governatore e altri tre funzionari sono rimasti
feriti in un attacco dei talebani, condotto contro l'edificio del governatorato. Una
settimana fa, un attentato kamikaze aveva colpito la stessa provincia, provocando
la morte di sette agenti della Cia e di un loro collaboratore. Al Qaeda fa sapere
che l’attacco della scorsa settimana è stata una vendetta per gli attacchi Usa che
hanno provocato morti in Pakistan.
Lancio di mortai da Gaza Sette
bombe di mortaio sparate dalla striscia di Gaza sono scoppiate stamani in territorio
israeliano senza causare vittime né danni. Alcune bombe sono cadute nei pressi del
valico di confine di Kerem Shalom, usato per il traffico di merci e aiuti umanitari
per Gaza. Il valico è stato temporaneamente chiuso.
Finito l’assedio all’Hotel
Punjab nel Kashmir indiano, uccisi i terroristi Dopo circa 22 ore, è finito
l'assedio all'Hotel Punjab di Srinagar nel Kashmir indiano. I due terroristi sono
stati uccisi dagli agenti che hanno fatto irruzione nell'albergo. Le operazioni della
polizia sono state interrotte ieri sera alle 23 e sono riprese questa mattina alle
7. Vertici della polizia hanno informato che gli agenti hanno fatto irruzione stamattina
nella struttura di cinque piani, dichiarando poco fa la fine dell'assedio. Non è chiaro
quanti civili fossero nell'albergo al centro di Srinagar. Secondo fonti, un civile
che era stato ferito ieri pomeriggio è morto la notte scorsa a causa delle ferite
riportate, mentre sono stati uccisi anche i due militanti pakistani del Jamait-e-Mujahiddin,
il gruppo che ieri aveva inviato via fax un comunicato stampa agli uffici locali di
un'agenzia di stampa indiana. Non è stato definito il numero delle vittime: alcune
fonti parlano di due militari morti oltre ai terroristi e al civile, altri invece
parlano di un solo militare ucciso.
Daghestan: uccisi i guerriglieri coinvolti
nell’attentato di ieri nella capitale Le forze di sicurezza, nel corso di una
operazione antiterrorismo stamani in Daghestan, hanno ucciso due guerriglieri ritenuti
coinvolti nell'organizzazione dell'attentato suicida di ieri nella capitale repubblicana
Makhachkalà, nel corso del quale cinque poliziotti sono morti e altre 19 persone sono
rimaste ferite. L'operazione è stata condotta nel villaggio di Korkmaskala, 15 km
circa da Makhachkalà.
Honduras La Procura generale dell'Honduras
ha accusato ieri i capi di stato maggiore delle Forze armate di "abuso di potere"
per l'arresto e l'invio in esilio del presidente Manuel Zelaya, nel corso del colpo
di Stato che lo ha destituito il 28 giugno scorso. Lo ha reso noto la Corte suprema
di Giustizia a Tgucigalpa. L'accusa, secondo il portavoce della Corte Danilo Izaguirre,
è stata rivolta al capo di Stato maggiore delle forze armate, il generale Romeo Vasquez,
al comandante dell'Aeronautica, Venancio Cervantes, e al comandante della Marina,
Luis Javier Prince. La Corte suprema ha ora tre giorni per accettare o respingere
il ricorso del procuratore generale, Luis Rubi. Per il presidente destituito Zelaya,
l'accusa contro i militari è un espediente per assicurare loro l'immunità incolpandoli
di un reato minore come l'abuso d'ufficio, che potrebbe essere cancellato facilmente
da una amnistia. (Panoramica internazionale a cura di Fausta Speranza) Bollettino
del Radiogiornale della Radio Vaticana Anno LIV no. 7
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