Vietnam: la Chiesa locale a sostegno dei migranti interni
La Chiesa vietnamita è in prima linea nell’impegno in favore dell’integrazione dei
migranti interni al Paese: coloro che si spostano dalle campagne in direzione delle
città alla ricerca di un lavoro. Una realtà, riferisce Asianews, il flusso si accompagna
spesso, purtroppo, a fenomeni come tossicodipendenza, discriminazioni sociali, alto
tasso di aborti o di bambini costretti a crescere in ambienti malsani e coinvolge
ogni anno circa un milione e mezzo di persone, stando ai dati dell’Ufficio generale
di statistica. Tra i migranti, circa 800mila restano all’interno della propria provincia
di origine; il resto va ad ingrossare la popolazione delle zone industriali intorno
a Hanoi e Ho Chi Minh City, o si dirige nelle province di Binh Duong, Bien Hoa e Dong
Nai; il 90 per cento, però, continua ad inviare a casa denaro e aiuti per la propria
famiglia. Di loro si occupano associazioni e istituzioni ecclesiastiche come la Congregazione
dei Fratelli delle Scuole cristiane di San Giovanni Battista de la Salle che, tra
le altre iniziative, hanno recentemente promosso una serie di incontri per giovani
studenti e lavoratori nella diocesi di Xuan Loc. “Ci ha sorpreso la presenza di 500
giovani anche non cattolici, – racconta Fratel Phi – non chiedono una risposta ai
problemi materiali, ma emerge una grande domanda di spiritualità nella loro vita”.
La diocesi in questione, negli ultimi 20 anni, è diventata una delle maggiori mete
della migrazione interna al Vietnam, tanto che la Chiesa vi ha organizzato diverse
iniziative pastorali e caritative e molti sono i missionari presenti. L’anno scorso
padre Nguyen Van Uy, direttore della Caritas locale, ha tenuto qui cinque corsi di
formazione per 81 fra insegnanti e catechisti che ora sono attivi in più di 200 parrocchie.
(R.B.)