2010-01-06 14:20:48

Rapporto ONU sull'Africa: crescono le aree urbane, ma in gran parte prive di servizi adeguati


È un’Africa sempre più fatta da metropoli infinite e meno da terra selvaggia, quella che fotografa oggi l’UN-Habitat, l’agenzia Onu che si occupa degli insediamenti urbani, a 50 anni dal cosiddetto ‘Anno dell’Africa’, il 1960, quando la maggior parte degli Stati ottenne l’indipendenza. Se allora - annota l’agenzia Fides - soltanto una grande città a sud del Sahara, la sudafricana Johannesburg, ospitava oltre un milione di abitanti, nel 2010 si stima che saranno 33 le città africane che supereranno la soglia del milione, mentre entro il 2030 la maggior parte della popolazione del continente avrà lasciato la campagna. Il problema sul quale, però, pone l’accento l’agenzia delle Nazioni Unite, che ha sede a Nairobi in Kenya, è che i due terzi degli ‘urbanizzati’ africani vivono in insediamenti ‘informali’ privi di corrente elettrica ed acqua potabile, senza fognature e sistemi di trasporto adeguati e in condizioni igieniche molto precarie. I rischi di questa situazione sono sia di natura ambientale sia per la salute delle persone: l’acqua contaminata, l’assenza di strutture sanitarie adeguate e l’uso copioso di fertilizzanti chimici stanno portando in Africa nuove patologie, tipiche dei Paesi industrializzati, come il cancro, l’asma e le malattie cardiovascolari. La struttura delle città, che hanno un centro ricco e civilizzato intorno al quale sorgono bidonville con ogni sorta di disagio, rappresentano una sfida da vincere anche per la Chiesa locale e per le missioni presenti in Africa. (R.B.)







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