Preoccupato rapporto del segretario generale dell’Onu sull’Afghanistan
La situazione politica in Afghanistan desta forti preoccupazioni e rischia la crisi
irreversibile senza un nuovo e diverso impegno della comunità internazionale. L’analisi
– riportata dall’agenzia Misna - viene dall’ultimo rapporto sull’Afghanistan del segretario
generale delle Nazioni Unite, Ban Ki-moon. Nel documento, esposto al Consiglio di
sicurezza, si sottolinea che il Paese asiatico vive una “congiuntura critica”, tra
il continuo aggravarsi delle condizioni di sicurezza e la mancanza di una sufficiente
coesione politica dopo le controverse elezioni presidenziali. “Non possiamo continuare
come se le cose stessero andando per il meglio, – ha detto Ban – c’è bisogno di un
cambiamento di approccio da parte della comunità internazionale così come del governo
afgano. Senza questo cambiamento le possibilità di successo si ridurranno ulteriormente”.
Il Segretario generale dell’Onu ha aggiunto che le elezioni dell’agosto scorso, infine
assegnate al presidente uscente Hamid Karzai, “hanno rivelato serie lacune e debolezze,
che è necessario correggere prima che le Nazioni Unite prendano un eguale ruolo di
supporto in future elezioni”. Tra le cose necessarie da cambiare, nel rapporto si
indicano le procedure per la creazione della Commissione elettorale indipendente,
il miglioramento del sistema di registrazione dei votanti e l’incremento dei meccanismi
di monitoraggio del voto. Ban non crede comunque che l’elezione di Karzai e il ritiro
dal ballottaggio del suo principale rivale Abdullah Abdullah siano la causa principale
dell’attuale crisi politica. “Piuttosto – ha precisato - è la debolezza fin qui dimostrata
nel processo di costruzione nazionale, incluso il perdurare della cultura dell’impunità,
l’inadeguatezza delle forze di sicurezza, la corruzione e la scarsità di azioni per
rafforzare le istituzioni che sono alla base della debolezza del processo elettorale”.
Nonostante queste mancanza, “non c’è ragione di abbandonare quanto ottenuto finora”
ha continuato nel suo rapporto all’organo esecutivo dell’Onu, sollecitando sia l’impegno
del governo afgano nella direzione delle riforme sia la comunità internazionale perché
sostenga i programmi di sviluppo. (R.G.)