Un mondo migliore è possibile: l’ultimo libro di Carl Anderson dedicato alla civiltà
dell'amore
Riedificare la società attraverso l’amore, incoraggiare i cristiani ad assumere un
ruolo attivo nella fede per diffondere il messaggio di speranza del Vangelo ed esprimere
la presenza viva di Cristo. Queste le sfide contenute nel nuovo libro di Carl Anderson
“Una civiltà dell’amore. Ciò che ogni cattolico può fare per trasformare il mondo”,
edito dalla Libreria Editrice Vaticana. In occasione della presentazione del volume,
avvenuta recentemente presso la Sala Marconi della nostra emittente, è giunto anche
il messaggio di saluto del cardinale segretario di Stato Tarcisio Bertone. C’era per
noi Cecilia Seppia.
Parlare di
civiltà dell’amore in un mondo che troppo spesso si pone come l’esatto contrario sembra
quasi essere provocatorio, anzi per molti appare un’utopia, eppure - scriveva Giovanni
Paolo II - la vocazione di ogni persona è l’amore e senza di esso la vita è priva
di senso. Di ciò è convinto l’autore di questo volume Carl Anderson,
cavaliere supremo dei Cavalieri di Colombo, che traccia le linee di un mondo che egli
definisce realmente possibile: civilizzato, trasformato, guarito dall’amore. Le sue
parole:
“Well, it is possible... Deve essere possibile, perché
è il comandamento che nostro Signore ci ha dato. Quindi, anche se non è facilmente
raggiungibile, deve essere la nostra ispirazione e dobbiamo continuare a provare.
Deve essere un principio base per comunicare agli altri l’amore: amore non solo per
la famiglia, ma da trasportare nel lavoro, nella società, nelle istituzioni pubbliche
e, soprattutto, agli stranieri, a chi non conosciamo. Se riusciremo in questo, riusciremo
a seguire i dettami di nostro Signore.”
Scommettere sull’amore - sostiene
il cardinale Stanislaw Rylko, presidente del Pontificio Consiglio
per i Laci - è oggi la sfida più grande, ma per far questo ciascuno di noi deve aderire
a pieno alla vocazione di essere cristiano in questo nostro tempo, rispondendo al
male con il bene, riconoscendo nell’altro il volto di Dio. Dunque lungi dall’essere
un sogno irrealizzabile, la civiltà dell’amore non è altro che la concretizzazione
della legge evangelica dell’amore. Il cardinale Rylko:
“La civiltà dell’amore
non è un’utopia, ma una realtà da edificare, un concreto progetto di vita personale
e sociale, che tocca tutte le dimensioni dell’esistenza: la dignità della persona,
i diritti inalienabili, primo fra tutti il diritto alla vita, il matrimonio e la famiglia,
il lavoro, la piaga della povertà e perfino la globalizzazione. La lettura del libro
di Anderson interpella la coscienza, provoca a fare una seria revisione di vita, sfida
ad abbandonare la comoda nicchia di un cristianesimo tranquillo e soddisfatto di sé,
per scendere in campo e operare scelte concrete”.
Fortemente ancorato
ai principi del magistero di Giovanni Paolo II e Benedetto XVI, questo libro appare
dunque come una lezione di speranza cristiana, che non può non chiamare in causa la
responsabilità dei fedeli laici, parte integrante di quel 'cantiere' sempre aperto
che è il disegno di Dio per tutti gli uomini.