Messaggio alla nazione del primate della Comunione anglicana Rowan Williams
“La sofferenza di chi ci è prossimo è la stessa sofferenza dell’intera umanità”. Così
l’arcivescovo di Canterbury Rowan Williams nel tradizionale messaggio alla nazione
diffuso in diretta televisiva dai due canali della BBC. Tracciando un bilancio della
prima decade del ventunesimo secolo il primate della Comunione Anglicana, l’ha definita
“terribile ed estenuante in tutti i versi, caratterizzata dal terrorismo, dalla guerra,
dai disastri naturali e dal crollo finanziario”. “Questo periodo - ha detto - ha deluso
le aspettative di coloro che ritenevano fosse possibile un mondo senza più crudeltà,
senza più ingiustizia. Il presule ha inoltre spiegato come all'inizio molta fiducia
era riposta nel documento “Millennium Development Goals”, a cui duecento nazioni hanno
aderito, sottoscrivendo un programma in cui erano indicati 8 obiettivi-chiave per
affrontare i problemi legati alla povertà e per costruire un mondo più giusto e più
sicuro. “Prima di stringerci le spalle, prendendo atto dei fallimenti e delle speranze
deluse – ha affermato l’arcivescovo Williams, dobbiamo tener conto di una importante
lezione che abbiamo ricevuto in questi anni: diminuiscono sempre di più i problemi
che possono essere risolti con soluzioni locali, aumentano drammaticamente i problemi
che necessitano di soluzioni planetarie. Le sofferenze infatti attraversano le frontiere
e travalicano il limite tra ricchezza e povertà, le crisi, non si fermano alle barriere
tra le nazioni. Nessuno di noi è immune dal pericolo del terrorismo, dai problemi
ambientali, dalle malattie epidemiche”. Occorre dunque, secondo le parole del presule,
creare nuove possibilità di azione ed intervento, oltre che far nascere nuove speranze,
moltiplicare gli sforzi per poter realizzare un mondo migliore. “Ogni anno – ha affermato
il primate della Comunione Anglicana - circa nove milioni di bambini muoiono prima
di aver compiuto 5 anni a causa di malattie, violenze, denutrizione. Ciascuno deve
assumersi le proprie responsabilità e far si che questo non accada. Possiamo fare
di più per sostenere le associazioni che difendono i minori, possiamo fare di più
esercitando pressioni su quanti hanno le responsabilità di governo”. Il presule ha
infine esortato i fedeli a non perdere l’amore e il rispetto per la dignità di ognuno,
ad agire verso gli altri come agiamo per noi stessi, solo così saremo sorpresi dal
cambiamento, dalla differenza che possiamo determinare nella nostra e altrui realtà.
(C.S.)