2010-01-04 15:43:25

Congo: appello di un vescovo a non dimenticare i profughi


“Grazie a Dio il Natale 2009 non è stato segnato dal sangue come quello del 2008, ma la nostra principale preoccupazione rimangono i circa 2mila sfollati di Tapili, sfuggiti agli attacchi dei guerriglieri dei primi di dicembre che hanno causato centinaia di morti” riferiscono all’agenzia Fides fonti della diocesi di Isiro-Niangara, nel nord-est della Repubblica Democratica del Congo. Mons. Julien Andavo Mbia, vescovo di Isiro-Niangara, aveva lanciato l’allarme sulla situazione di alcune località della diocesi che erano state attaccate dai ribelli ugandesi dell’Esercito di Resistenza del Signore (Lra) nelle prime settimane di dicembre. Tra le località più colpite vi era Tapili, i cui abitanti sono stati costretti alla fuga. I guerriglieri avevano diffuso volantini che minacciavano di ripetere il massacro di Natale del 2008, che è costato la vita ad almeno 800 civili innocenti. Secondo un resoconto della diocesi sugli attacchi dell’Lra, inviato all’agenzia Fides, tra il 13 e il 14 dicembre una trentina di membri dell’Lra hanno attaccato una località nei pressi di Tapili, uccidendo un centinaio di persone e sequestrando circa 40 tra giovani e anziani. La parrocchia “San Paolo” di Tapili è stata interamente saccheggiata: solo il tabernacolo è stato risparmiato. I ribelli hanno poi attaccato il centro di Tapili dove hanno saccheggiato tutte le strutture sanitarie, dai dispensari alla farmacia, e hanno rapito altre 270 persone. Un falso allarme ha poi provocato la fuga della popolazione del vicino villaggio di Ndingba. “La popolazione non è assistita da nessuno, sia sul posto sia nelle aree, in particolare a Rungu, dove gran parte della popolazione di Tapili è fuggita. Non hanno alcune assistenza” ha denunciato mons. Mbia. “Ancora una volta i ribelli dell’Lra hanno seminato morte e distruzione nell’area di nord-est del distretto dell’Alto Uélé. Persone indifese muoiono senza alcuna colpa. Lancio un SOS a chiunque perché soccorra questi poveri. La Caritas d’Isiro-Niangara è pronta a collaborare” conclude il vescovo lanciando un appello alla solidarietà di tutti. (R.P.)







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