Argentina. Mons. Casaretto: continuare a combattere la povertà
Mons. Jorge Casaretto, vescovo di San Isidro in Argentina e responsabile episcopale
della pastorale sociale valuta positivamente il varo di alcune misure in favore dell’infanzia
colpita dalla povertà e dall’esclusione, ma ritiene che occorra “più dialogo” per
accentuare “politiche pubbliche contro l’emarginazione sociale”. Lo stesso programma
in favore dei bambini poveri a suo avviso deve essere allargato e integrato alle nuove
politiche educazionali che, mons. Casaretto auspica possano raggiungere il maggior
numero possibile di giovani. In un’intervista rilasciata al quotidiano “La Nacion”,
il vescovo argentino ricorda come il contributo dato all’elaborazione dei provvedimenti
in favore dell’infanzia, giunga sia da parte della Commissione Giustizia e pace sia
dalla medesima Pastorale sociale dell’episcopato argentino. Riflettendo sulla grande
questione dell’esclusione sociale, in buona parte determinata dalla povertà, mons.
Casaretto sottolinea la gravità delle sue “diverse forme così come le dinamiche che
la innescano”. “Quando un ragazzo finisce nel mondo della droga, spiega il presule,
passa facilmente a quello della violenza e qui si gioca la propria vita poiché di
essa e di quella degli altri non ha nessuna considerazione. Perde il senso dell’esistenza.
In ciò si manifesta il suo problema affettivo e spirituale che richiama la nostra
massima attenzione. Dunque la povertà è un problema integrale e non riguarda solo
la mancanza di certi beni seppure necessari, ma la persona umana nella sua integrità.
Ricordando che le nuove misure nell’ambito dell’educazione verranno applicate a 900mila
giovani che non studiano e non lavorano, mons. Casaretto ha sottolineato l’importanza
di pensare ad estendere questi provvedimenti a tutti tenendo presente il pianeta giovanile
nella sua interezza e complicità. La Chiesa argentina è in prima linea contro la
povertà e, in particolare contro una delle sue conseguenze più deleterie, e cioè l’esclusione
sociale e al riguardo mons. Casaretto auspica che una “simile sensibilità si diffonda
in tutti i settori del Paese e della classe dirigente argentina”, a cominciare da
una riduzione dei consumi e soprattutto degli sprechi e dalla riduzione della disuguaglianza
sociale, culturale ed economica. (L.B.)