Il Papa all'Angelus: la storia ha un senso perchè è "abitata" dalla Sapienza di Dio
Benedetto XVI all'Angelus si è soffermato sul senso della storia. "La storia - ha
detto il Papa - ha un senso, perché è 'abitata' dalla Sapienza di Dio". Ma il disegno
divino non si compie automáticamente. Ogni uomo e donna è responsabile di accogliere
Dio nella propria vita. Perciò – ha spiegato il Papa – il “2010 sarà più o meno ‘buono’
nella misura in cui ciascuno, secondo le proprie responsabilità, saprà collaborare
con la grazia di Dio”. Il servizio di Amedeo Lomonaco:
La nostra
speranza è riposta in Dio. E questa speranza - ha detto il Papa - non fa conto “su
improbabili pronostici e nemmeno sulle previsioni economiche, pur importanti”:
“La
nostra speranza è in Dio, non nel senso di una generica religiosità, o di un fatalismo
ammantato di fede. Noi confidiamo nel Dio che in Gesù Cristo ha rivelato in modo compiuto
e definitivo la sua volontà di stare con l’uomo, di condividere la sua storia, per
guidarci tutti al suo Regno di amore e di vita. E questa grande speranza anima e talvolta
corregge le nostre speranze umane”.
La vera ragione di speranza
dell’umanità – ha spiegato il Papa - è legata alla presenza di Dio nella trama della
storia:
“La storia ha un senso, perché è “abitata” dalla Sapienza
di Dio. E tuttavia, il disegno divino non si compie automaticamente, perché è un progetto
d’amore, e l’amore genera libertà e chiede libertà. Il Regno di Dio viene certamente,
anzi, è già presente nella storia e, grazie alla venuta di Cristo, ha già vinto la
forza negativa del maligno”.
L’uomo – ha aggiunto il Santo Padre
- è chiamato a collaborare con Dio ed ognuno ha la responsabilità di accogliere il
Signore:
“Ogni uomo e donna è responsabile di accoglierlo nella propria
vita, giorno per giorno. Perciò, anche il 2010 sarà più o meno 'buono' nella misura
in cui ciascuno, secondo le proprie responsabilità, saprà collaborare con la grazia
di Dio”. L’uomo nella sua quotidianità non è solo. Il Signore
– ha detto il Santo Padre – bussa al nostro cuore quando vuole fare un passo avanti
insieme con noi: “Ogni volta che il Signore vuole
fare un passo avanti, insieme con noi, verso la ‘terra promessa’, bussa prima al nostro
cuore, attende, per così dire, il nostro ‘sì’, nelle piccole come nelle grandi scelte.
Ci aiuti Maria ad accogliere sempre la volontà di Dio, con umiltà e coraggio, perché
anche le prove e le sofferenze della vita cooperino ad affrettare la venuta del suo
Regno di giustizia e di pace“.
Salutando i pellegrini di lingua
tedesca, il Santo Padre si è poi soffermato sul mistero dell’incarnazione. “Dio –
ha detto il Papa - è entrato nel nostro mondo, è diventato uno di noi affinché, come
suoi figli, possiamo avere parte alla vita divina”. Ha esortato quindi tutti a “vivere
di questo dono del presente e della comunione con Dio” e ad incamminarsi, in questo
nuovo anno, “sulla via del bene”. Il Papa ha ricordato infine che nei giorni scorsi
è stata aperta a Santiago de Compostela la Porta Santa in occasione dell’Anno Santo
Compostelano. Attraverso questa Porta – ha detto il Pontefice - sono passati molti
pellegrini alla ricerca della luce della fede e della grazia del perdono. Il Papa
ha invitato a lasciarsi illuminare da Cristo, luce del mondo, e a rinascere ad una
nuova vita, in un mondo pieno di pace e concordia.