2010-01-02 14:37:13

Fallito attentato al volo Delta. Obama accusa al Qaeda


Ad una settimana dal fallito attentato sul volo Amsterdam – Detroit, il presidente degli Stati Uniti Barack Obama ha accusato esplicitamente, per la prima volta, la cellula yemenita di al Qaeda di aver addestrato e rifornito di esplosivo il giovane nigeriano che ha provato a farsi esplodere. Nel suo discorso settimanale dalle Hawaii, Obama ha inoltre annunciato un vertice antiterrorismo da tenersi il prossimo martedì alla Casa Bianca. Il servizio di Elena Molinari:RealAudioMP3

Barack Obama stringe i tempi e convoca un vertice antiterrorismo alla Casa Bianca. Il presidente americano vi parteciperà dopo aver esaminato il rapporto preliminare sugli errori umani e sistemici che hanno portato al tentativo di far saltare un aereo di linea della Delta. “Martedì”, ha detto ieri Obama, “incontrerò personalmente i responsabili delle agenzie per un aggiornamento delle capacità di rilevamento delle minacce e sulle misure di sicurezza in vigore”. Il clima si è fatto pesante e qualche testa potrebbe saltare. Due in particolare le figure di primo piano che rischiano di perdere il posto: quella del ministro della Sicurezza Interna, Janet Napolitano, e quella del direttore nazionale per l’Intelligence, Dennis Blair, considerato responsabile del mancato coordinamento delle diverse agenzie. Intanto dalle indagini emergono nuovi particolari: Umar Farouk Abdulmutallab fece un’ultima telefonata al padre e questi la trovo così allarmante da indurlo ad informare alti funzionari del governo nigeriano, che lo accompagnarono dal capo locale della Cia. Infine il Washington Post rivela che Umar incontrò in Yemen anche Anwar al-Awlaki, l’imam radicale legato al maggior autore della strage della sparatoria di Fort Hood.
 
Alla luce degli ultimi episodi, dunque, anche nel 2010 potrebbe continuare in maniera ancora più impegnativa la lotta della comunità internazionale al terrorismo, una lotta che vede gli Stati Uniti in prima linea. Giancarlo La Vella ne ha parlato con Tiziano Bonazzi, docente di Storia Americana all’Università di Bologna:RealAudioMP3

R. – Il 2010 sicuramente è decisivo e, almeno a mio avviso, è quello che hanno capito anche i terroristi di al Qaeda, quello che hanno capito i talebani e, di conseguenza, si preparano ad una guerra internazionale contro gli Stati Uniti e contro l’Occidente più forte di quanto non sia stata nel 2009.
 
D. – Secondo lei, c’è bisogno di una maggiore coesione internazionale per far fronte ad un’emergenza così grave?
 
R. – Di coesione internazionale, naturalmente, c’è sempre bisogno ma sappiamo benissimo che la politica internazionale è fatta di interessi nazionali che sono sempre almeno parzialmente divergenti, per cui anche di fronte a questa situazione i vari Paesi perseguiranno linee politiche in cui l’interesse nazionale di ciascuno sarà prevalente. Parlo sia delle grandi potenze emergenti come Cina, India, di quelle dormienti come la Russia oppure delle potenze europee. Il che significa che gli Stati Uniti dovranno portare il massimo peso di questa lotta che non è più una guerra in senso tecnico, come aveva detto Bush, ma è diventata una campagna di lungo periodo contro il terrorismo.
 
D. – Sarebbe possibile analizzare quanto c’è dietro a questi continui attacchi e, sulla base di questo, instaurare un dialogo con le parti moderate del mondo islamico?
 
R. – Questa è una cosa che è sempre andata avanti. La questione è che da mezzo secolo l’Occidente non sa come fare a portare avanti questa politica, perché si è sempre appoggiato ai più terribili tiranni che però erano amici dell’Occidente, e in questo modo si è alienato la popolazione, si è alienato le culture: è questo il problema terribile che da mezzo secolo l’Europa, gli Stati Uniti, l’Occidente non sono in grado di risolvere! E se non si riesce a fare dei passi avanti in questa direzione, cioè a riconquistare le popolazioni, le cose andranno veramente male! All’inizio della Guerra fredda, negli anni Quaranta e negli anni Cinquanta, negli Stati Uniti si parlava di una lotta per la conquista dei cuori e delle menti degli europei, cioè una lotta per allontanare le popolazioni europee – non i governi europei!, le popolazioni europee – dal comunismo. Questa lotta gli americani riuscirono a vincerla: fecero sì che la maggioranza delle popolazioni europee appoggiassero la liberaldemocrazia americana invece del socialismo-comunismo sovietico. E se non si riesce a far questo anche nei confronti del mondo arabo-islamico, non si arriva da nessuna parte, purtroppo, a mio parere!







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