Messaggio di Benedetto XVI per l’Anno Santo compostelano: il Pellegrinaggio alla Tomba
di San Giacomo sia un’occasione di rinnovamento spirituale
Un “tempo speciale di grazia e perdono”, di rinnovamento e testimonianza: Benedetto
XVI definisce, così, l’Anno Santo Compostelano 2010, inaugurato ieri pomeriggio con
l’apertura della Porta Santa della Cattedrale di Santiago di Compostela. In un messaggio
all’arcivescovo della città galiziana, Julían Barrio, il Papa mette l’accento sulla
ricchezza spirituale del secolare Pellegrinaggio alla Tomba dell’Apostolo Giacomo
il Maggiore. Il celebre Cammino di Santiago, afferma il Pontefice, deve richiamare
l’Europa alle proprie radici cristiane. Nella sua omelia per l’occasione, mons. Barrio
ha affermato che l’Anno Santo giacobeo invita tutti i fedeli a rivitalizzare la propria
vita cristiana. Il servizio di Alessandro Gisotti:
Un’opportunità
affinché i credenti, incontrando Cristo, “riflettano sulla propria genuina vocazione
alla santità” e si “imbevano della Parola di Dio che illumina e interpella”. E’ quanto
scrive Benedetto XVI nel Messaggio per il 119.mo Anno Santo Compostelano. Ma, aggiunge,
questo evento giubilare è anche un’occasione - per chi non ha fede - di riceverla
“da Colui che illumina ogni uomo, affinché abbia finalmente la vita”. Il Cammino di
Santiago, prosegue il Messaggio, è “cosparso di tante dimostrazioni di fervore, penitenza,
ospitalità, arte e cultura che ci parlano in modo eloquente delle radici spirituali
del Vecchio Continente”. Il tema dell’Anno giacobeo, “Pellegrinando verso la luce”,
come la Lettera pastorale intitolata “Pellegrini della fede e testimoni del Cristo
Risorto”, rileva il Papa, propongono una “chiamata evangelizzatrice per le donne e
gli uomini di oggi, ricordando il carattere essenzialmente pellegrinante della Chiesa
e del cristiano in questo mondo”.
Nel Cammino compostelano,
prosegue il messaggio, “si contemplano nuovi orizzonti che ci fanno riflettere sulle
angustie della propria esistenza e l’immensità” che l’essere umano può trovare dentro
e al di fuori da sé. E ribadisce l’importanza per i pellegrini di testimoniare il
Vangelo nel nostro tempo. Prega ferventemente il Signore “che accompagna i pellegrini”,
affinché “abbiano la vita e l’abbiano in abbondanza”. “Questa – esorta il Papa – è
la vera meta, la grazia che il semplice percorso materiale del Cammino non può raggiungere
da se stesso” e che porta “il pellegrino a convertirsi in testimone di Cristo” nostra
“speranza imperitura di salvezza”. Per questo, evidenzia il carattere spirituale del
pellegrinaggio a Santiago de Compostela, anche se “in certi casi si tende ad ignorarlo
o a snaturarlo”.
In questo Anno Sacerdotale, il pensiero
di Benedetto XVI va poi ai presbiteri che con generosità accoglieranno i pellegrini
alla Tomba di San Giacomo, in particolare prodigandosi ad amministrare i Sacramenti
della Penitenza e dell’Eucaristia. E ciò anche perché, constata, il Perdono e l’incontro
con Cristo è proprio ciò che di più prezioso c’è nell’Anno Santo compostelano. Il
Papa esprime infine la sua speciale vicinanza ai pellegrini che si recheranno a Santiago.
E li invita a “far fruttificare le suggestive esperienze di fede, carità e fraternità”,
che incontreranno lungo la strada e a vivere il Cammino “soprattutto interiormente,
lasciandosi interpellare dalla chiamata che il Signore” rivolge ad ognuno di noi.