Veglia di preghiera in Piazza San Pietro per la pace nelle famiglie e tra le nazioni
Si svolgerà questa sera, in Piazza San Pietro, la tradizionale veglia di fine anno
per “l’unità e la pace, nelle famiglie e tra le nazioni”. Giunta alla sua settima
edizione, l’iniziativa è promossa dal Movimento dell'Amore Familiare. La veglia sarà
aperta dal cardinale Giovanni Coppa, già nunzio apostolico a Praga, alle 23.30 e si
prolungherà tutta la nottata, per concludersi alle 7 di domani mattina, primo gennaio.
Ascoltiamo don Stefano Tardani, fondatore del Movimento dell’Amore Familiare,
al microfono di Federico Piana:
R. – E’ una
bella occasione di pace e di serenità familiare, proprio per pregare, davanti al presepe
di Piazza San Pietro, per l’unità e la pace nelle famiglie e tra le nazioni. Alle
24 inizieremo il nuovo anno con un canto e i flambeaux accesi. La veglia proseguirà
poi per tutta la notte. Siete tutti invitati a pregare davanti al santo presepe, anche
solo per qualche minuto. E’ molto suggestivo vedere tanti lumini accesi nella notte,
segno delle tante preghiere che vengono affidate alla Santa Famiglia. Direi che il
significato di questa veglia per la pace e le famiglie risiede proprio nel dono che
Dio ci ha fatto nel presepe. La pace si costruisce prima di tutto nel cuore di ciascuno,
e per questo Gesù è venuto: lui che è il principe della pace. Ci si educa poi nelle
famiglie, con uno stile di rispettosa collaborazione e di attenta valorizzazione di
ciascuno per poi sfociare nella pace tra i popoli e le nazioni. Insomma, nell’accoglienza
nel rispetto dei valori di ciascuno e di ciascun Paese per un mondo di fraternità.
D.
– Don Stefano, quante persone partecipano a questa veglia? So che negli anni scorsi
sono state parecchie famiglie che sono venute lì proprio a sostenere questo anelito
di pace …
R. – Veramente, è stato molto bello perché
nell’arco di tutta la notte, fino alle sette del mattino, hanno partecipato tantissime
persone. E’ molto bello vedere nuclei familiari – parenti, amici – anche dopo il cenone
venire, fermarsi un attimo proprio davanti al presepe e nel silenzio della notte,
affidare alla Santa Famiglia e a Gesù Bambino le proprie aspirazioni, le proprie preghiere,
le proprie gioie ed i propri dolori, nella speranza di un mondo migliore e anche di
un sostegno, di maggior calore e unità nelle famiglie e tra i popoli. (Montaggio
a cura di Maria Brigini)