2009-12-31 15:13:35

Solennità di Maria Madre di Dio. Padre Valentini: Cristo svela il mistero della Madre


La solennità di Maria SS. Madre di Dio che la Chiesa celebra il primo gennaio di ogni anno - alla quale Paolo VI unì nel 1968 la Giornata mondiale della pace - è la prima festa mariana comparsa nella Chiesa occidentale. Originariamente, la festa rimpiazzava l'uso pagano delle “strenne”, i cui riti contrastavano con la santità delle celebrazioni cristiane. Il “Natale Sanctae Mariae” - com’era appunto anticamente chiamata questa solennità - cominciò ad essere celebrato a Roma intorno al VI secolo e la sua liturgia fu sempre strettamente collegata a quella della Natività. Padre Alberto Valentini, mariologo monfortano, ne parla in questa intervista di Alessandro De Carolis: RealAudioMP3
R. - Si tratta, evidentemente, di una festa anzitutto ed eminentemente cristologica come lo è il Natale, come lo sono le feste dell’anno, perché la luce di Cristo si proietta sulla Madre e secondo il Nuovo Testamento, secondo la Rivelazione, si va da Cristo a Maria: man mano che si rivela il mistero di Cristo, si ha un disvelamento del mistero anche di sua Madre, strettamente legata a Lui. Possiamo poi fare anche una breve riflessione sulla festa della pace che si celebra in questo primo giorno dell’anno: una pace che non è da intendere solo in senso sociale o antropologico, ma principalmente teologico-storico-salvifico, in quanto la liturgia ci parla di Cristo nostra pace. Cristo nostra pace - come dice la Lettera agli Efesini - è venuto a riconciliare coloro che erano divisi, a fare di tutti un popolo solo.
 
D. - C’è uno stretto rapporto, anche storico, tra il Natale di Cristo e quello di Maria, così come venne anticamente chiamata questa solennità di inizio gennaio...
 
R. - Quello che interessa è che sempre, tutto quello che riguarda Maria, è legato strettamente a Cristo e in particolare alla maternità divina. Le due cose sono inscindibili: il Natale è legato alla Madre, ma la Madre dipende dall’Incarnazione di Cristo. L’Incarnazione del Figlio è la garanzia della difesa del Creato da parte di Dio e dunque della pace, che è Cristo stesso, il quale prendendo la nostra umanità si è fatto solidale con il mondo, con tutto il Creato. Questo impegno di Dio a salvaguardia del Creato che ha fatto suo diventa una lezione per tutti ad essere testimoni e impegnati a custodire il Creato.
 
D. - L’attività apostolica di Benedetto XVI avrà, per il prossimo anno, una forte impronta mariana con la visita che il Papa compirà in maggio al Santuario di Fatima. Che pensieri le suscita questo avvenimento?
 
R. - Questo ci richiama un punto molto importante, fondamentale: che la figura di Maria, proprio perché è legata a Cristo, centro della storia, non è mai staccata dagli eventi della nostra storia. Lei è posta nel cuore della storia, perché lì l’ha posta il Signore. Il nuovo anno che si apre con questo accento mariano del Papa, peraltro sempre presente, ci richiama alla presenza della Vergine che non è devozionale, non è occasionale, ma è una costante della storia della salvezza. Laddove si opera la presenza di Dio, dove Dio agisce, è presente Sua Madre, come nell’Incarnazione e così in tutta la nostra storia, fino all’ultimo giorno.







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