Marcia per la Pace all'Aquila in segno di solidarietà con i terremotati
Si terrà questo pomeriggio all’Aquila, nelle zone colpite dal sisma del 6 aprile scorso,
la 42.ma Marcia per la Pace. L’iniziativa che include, oggi, anche un convegno a Terni
sui temi del lavoro, continuerà domani in Piazza San Pietro con la Comunità di Sant’Egidio.
Centrale, come ogni anno, il tema del Messaggio di Benedetto XVI per la Giornata Mondiale
della Pace del primo gennaio 2010: “Custodi del creato costruttori di pace”. Massimiliano
Menichetti ha raccolto la riflessione di mons. Giovanni Giudici, vescovo
di Paviaepresidente di Pax Christi Italia, tra i promotori dell’iniziativa:
R.
– La marcia dell’Aquila richiama la centralità della persona umana all’interno del
tema della natura, che ha questi aspetti misteriosi, potremmo dire così, come il terremoto,
e nello stesso tempo ha anche aspetti di docilità all’uomo che, come dice il Santo
Padre, è chiamato a curare e a ordinare il Creato.
D.
– Come Pax Christi che cosa porterete voi in questa marcia?
R.
– Nella linea proprio di richiamare il fatto che quando l’ecologia umana è rispettata
anche l’ecologia ambientale ne trae beneficio, come ha detto il Papa. E solo una visione
compiutamente umana dello sviluppo, affrancata da riduzionismi, mutilazioni da concezioni
utilitaristiche, economicistiche, può scongiurare l’alterazione dell’ecosistema. Noi
vogliamo richiamare tutto questo a partire dalla coscienza cristiana. Questo atteggiamento
di attenzione al Creato dice che questo Creato va coltivato e quindi penso a cosa
voglia dire questo per l’edificazione delle case in zone sismiche, cosa voglia dire
questo per la solidarietà nei confronti delle persone che sono in aree geografiche
provate. In questo caso sono i nostri fratelli dell’Aquila, in altri casi sono le
persone che, a seguito dei cambiamenti climatici, devono spostarsi, diventare nomadi
quasi, lasciare le loro terre.
D. – All’Aquila la marcia
sottolinea la volontà di rinascita e anche la vicinanza della Chiesa...
R.
– Certamente questo è il primo significato della marcia. Siamo stati con voi nel momento
della fatica e vogliamo essere con voi anche nel momento della ricostruzione della
rinascita. L’invito che facciamo è proprio che ci sia una partecipazione corale per
aiutare i nostri fratelli e sorelle dell’Aquila e di queste zone provate a sentire
che c’è una solidarietà personale, capace poi di diventare anche gesto di collaborazione
e di crescita insieme.