2009-12-30 15:03:37

Osservatorio antiplagio contro l'oroscopo, pericoloso business


Gli italiani di nuovo in balia delle stelle: anche questa fine 2009 è caratterizzata infatti dalla massiccia presenza su tv, radio e giornali di previsioni astrologiche. Le associazioni di telespettatori criticano in particolare la decisione di Rai Due di trasmettere in prima serata una trasmissione interamente dedicata all’Oroscopo del 2010. “In questo modo – secondo l’Aiart – il servizio pubblico italiano, a differenza di quanto accade in altri Paesi europei, dà credito alla superstizione”. Ma perché tanta richiesta di previsioni astrologiche? Paolo Ondarza ha girato la domanda a Giovanni Panunzio, fondatore dell’Osservatorio Antiplagio:RealAudioMP3

R. – Sull’oroscopo c’è molta superstizione, a volte c’è anche molta solitudine, altre volte molta curiosità. Il problema è che quando dalla curiosità si passa a qualche argomento un po’ più morboso, tipo la persona amata che non mi vuole, il posto di lavoro che non va bene, la situazione economica che non ingrana, allora è chiaro che da gioco che potrebbe essere diventa una cosa seria, e cosa seria non è. Quindi, non bisognerebbe neanche incominciare con il gioco. Di fatto, l’audience sale, ma penso che salirebbe di più se ci fosse una sorta di par condicio zodiacale, cioè se insieme al ciarlatano o astrologo che dir si voglia che fa gli oroscopi, ci fosse un astronomo, uno scienziato che confuta queste stupidaggini.

 
D. – Quali conseguenze può avere un oroscopo, che apparentemente è innocuo?

 
R. – Apparentemente è innocuo ma – ripeto – poi c’è il problema che molti ci credono: sono tantissimi gli italiani che leggono gli oroscopi. C’è il rischio di incappare in un mago il quale poi passa dall’oroscopo alla previsione, poi alla veggenza, poi alla guarigione, poi alle carte eccetera, e poi ti chiede soldi e quindi si crea una sorta di dipendenza, sia psicologica che economica. Quindi, non bisognerebbe proprio incominciare.

 
D. – Dietro all’oroscopo c’è un vero e proprio business …

 
R. – Sì, effettivamente è un grande business, l’astrologia; perché a parte le trasmissioni dove c’è l’audience, che ovviamente porta soldi, c’è anche il problema delle pubblicità. Noi sappiamo che in Italia moltissimi astrologi si pubblicizzano su Mediavideo, Pagine Utili, Pagine Gialle … Quindi, se c’è questo business, se ci sono questi soldi che entrano nelle tasche, nelle casse di qualcuno è chiaro che non si vuole fermare, si vuole lasciar fare.

 
D. – Ma l’interesse per gli oroscopi è davvero tanto diffuso da dedicargli trasmissioni televisive, anche in prima serata?

 
R. – Penso di sì, dal punto di vista dell’audience: se l’audience c’è, evidentemente non è quella la maggior parte del popolo italiano, però può essere una larga fetta del popolo televisivo. E questo basta per fare entrare i soldi nelle casse degli editori.

 
D. – Come recuperare coscienza critica e quindi opporsi a un martellamento di questo tipo?

 
R. – Le persone devono capire che gli oroscopi sbagliano tutti gli anni, non risolvono proprio niente; devono ragionare sul fatto che, se qualcuno veramente fosse un indovino o un mago potrebbe risolvere grossi problemi della società, potrebbe vincere Premi Nobel, potrebbe evitare catastrofi … e invece questo non lo fanno! Quindi, se si ragionasse su questo già si potrebbe fare qualche passo indietro. Dall’altra parte, però, i media dovrebbero per lo meno mettere il cittadino, il telespettatore nelle condizioni di sentire ambedue le campane. Ma questo non accadrà mai, perché le dico una cosa: parlare del mago che fa finta di indovinare fa più audience che invitare uno scienziato che dice che la magia non esiste!







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