Iran. L'Onu condanna la repressione. In piazza i filogovernativi
Mobilitazione generale dei sostenitori di Ahmadinejad oggi in Iran, dopo le proteste
dei riformisti esplose nei giorni scorsi. Il governo stringe sui leader dell’opposizione
e attacca Londra: “Basta interferenze”. Dura la condanna dell’Onu, che definisce "scioccante"
quanto accaduto e fa appello alle autorità di Teheran affinchè mettano fine alle “violenze
eccessive delle forze di sicurezza”. Sul fronte interno intanto, molti nuovi arresti:
solo a Teheran sono finite in manette almeno 500 persone, due le condanne a morte.
Il servizio di Cecilia Seppia: L’ondata
di proteste in Iran prosegue senza tregua. Oggi, a scendere in piazza è il governo
stesso, in risposta alle manifestazioni dell’opposizione svoltesi nei giorni scorsi
e costate la vita ad almeno 15 persone. Protestano contro il movimento riformista,
accusato di aver offeso la memoria dell’imam Hussein, celebrata in occasione dell’Ashura.
I cortei a Teheran sono iniziati poco dopo le 12.30, ora italiana: fiumi di persone
per le vie della capitale e di altre città dello Stato. Per il momento, non si sono
verificati scontri, ma si teme per la sosta organizzata sotto l’ufficio del leader
riformista, Mir Hossein Moussavi, per chiederne l’arresto immediato. "All’opposizione
non basterà il pentimento - ha tuonato il presidente Ahmadinejad - nel giorno in
cui ci muoveremo come un oceano contro di essa". E mentre dura arriva la condanna
delle Nazioni Unite per i morti e i feriti di questi giorni, Washington fa sapere
di avere pronte nuove sanzioni per l’Iran contro precisi elementi del governo. L’Alto
commissario Onu per i diritti umani, Navi Pillay, si è detto "sconvolto" dalla
violenza del governo contro i manifestanti e ha chiesto a Teheran di fermare "gli
eccessi delle forze di sicurezza". Intanto, si sono svolti in gran segreto
presso il cimitero della capitale i funerali di Ali Habibi Mussavi, nipote del leader
dell'opposizione ucciso, nelle manifestazioni di piazza di domenica, la cui salma
è stata riconsegnata solo oggi alla famiglia.