Anno Santo Compostelano. L'arcivescovo di Santiago: possa promuovere un'Europa dello
Spirito
Prende il via domani nella Cattedrale di Santiago de Compostela, in Galizia, l’Anno
Santo Compostelano, che richiamerà pellegrini di tutto il mondo su quella che è tradizionalmente
ritenuta la Tomba di San Giacomo il Maggiore, Apostolo. Il solenne rito dell’apertura
della Porta Santa inizia alle 16.30 e sarà seguito da una celebrazione eucaristica
presieduta dall’arcivescovo di Santiago, mons. Julián Barrio Barrio. Il primo
Anno Santo Compostelano risale al 1120 grazie a Papa Callisto II che concesse a Compostela
il privilegio di poter convocare un Anno giubilare ogniqualvolta la festa di San Giacomo,
il 25 luglio, fosse caduta di domenica, offrendo al contempo ai pellegrini la possibilità
di lucrare l’indulgenza plenaria. Ma ascoltiamo mons. Barrio Barrio al microfono di
Rafael Alvarez Taberner:
R. – Io vorrei
veramente che quest’Anno Santo desse una risposta, permettendo così anche un risveglio
spirituale e religioso, alle circostanze concrete che stiamo vivendo. Penso che il
pellegrino che viene a Santiago, lo faccia con un atteggiamento di ricerca: noi tentiamo,
con la grazia di Dio, di dare una risposta a quello che il pellegrino sta cercando.
Vorremmo che quest’anno ci aiutasse tutti in questo processo di conversione, che è
sempre necessario. D. – Quest’Anno Santo servirà per riaffermare
le radici cristiane dell’Europa? R. – Speriamo bene. Io penso
di sì. Il venerabile Papa Giovanni Paolo II e Benedetto XVI tante volte hanno parlato
della realtà della nuova Europa dello Spirito. Dobbiamo ricordare sempre che l’Europa
è nata pellegrinando, è nata anche attorno all’idea di San Giacomo Apostolo. Dobbiamo
ricordare sempre le parole profetiche del Papa Giovanni Paolo II quando rivolgendosi
all’Europa, nella cattedrale di Santiago de Compostela, disse: “Europa devi cercare
di rivitalizzare la tue radici cristiane, mantenendo la tua identità, per poter essere
faro di luce e di civiltà, come hai fatto durante tanti secoli”. Senza imporre niente
a nessuno, ma cercando sempre di offrire quei valori e quelle realtà che danno un
senso alla vita ed indispensabili per costruire questa nuova Europa dello Spirito”.