2009-12-29 15:01:55

Lotta contro la povertà al primo posto tra gli impegni dell’Ue per il 2010


Sostenere, incoraggiare, promuovere, collaborare ma soprattutto combattere la povertà: sono alcune delle intenzioni programmatiche dei 27 dell'Ue per il 2010, che è stato proclamato Anno europeo della lotta contro la povertà e l’esclusione sociale. Il punto di partenza è stato ribadito più volte: “La povertà – si legge in una nota di Bruxelles - è spesso presente nei Paesi in via di sviluppo in cui malnutrizione, fame e mancanza d’acqua potabile rappresentano la grande sfida per la sopravvivenza quotidiana”; eppure, “la povertà e l’emarginazione sociale sono presenti anche in Europa”. Secondo le istituzioni comunitarie, sono almeno 80 milioni – ovvero il 17% della popolazione dei 27 Stati membri – i cittadini che vivono in condizioni materiali di indigenza o di precarietà, alle quali si aggiungono spesso la marginalità sociale, la carenza di istruzione per i giovani, la mancanza di lavoro per gli adulti, l’indisponibilità di un alloggio adeguato o di cure mediche sufficienti. Così, secondo l’Ue, “la povertà e l’esclusione di un individuo contribuiscono alla povertà della società intera”. Il 2010 dovrebbe costituire dunque l’occasione per “rinnovare l’impegno verso la solidarietà, la giustizia e l’inclusione sociale”, pur sapendo che “non vi sono soluzioni miracolose”. D’altro canto, “uno dei valori su cui si fonda l’Unione europea è la solidarietà, un principio particolarmente importante in questo momento di crisi”. Nei documenti preparatori dell’Anno speciale e nelle prime iniziative ad esso collegate, svoltesi a fine 2009, sono già stati posti accenti nuovi che fanno ben sperare: sulla dignità dell’esistenza di ogni singolo individuo, sul soggetto-famiglia, sul ruolo del volontariato che opera in tutta Europa a favore degli “ultimi”. Tra gli impegni che l’Ue indica per il 2010 figurano ad esempio: dare visibilità ai problemi e alle necessità delle persone; incoraggiare il coinvolgimento e l’impegno politico di tutta la società nella lotta alla povertà a livello europeo e locale; coinvolgere i cittadini nella lotta contro l’indigenza e l’emarginazione; collaborare con la società civile e le organizzazioni non governative che operano in tale ambito; promuovere una società che favorisca una buona qualità della vita, il benessere sociale e le pari opportunità. Nei programmi dell’Anno figura anche la lotta contro la povertà infantile, e un’attenzione particolare alle famiglie numerose e a quelle che si prendono cura di un ammalato o di un anziano. Si indicano poi le condizioni dei bambini che, per varie ragioni, vivono negli istituti e, ancora, gli “svantaggi in materia di istruzione e di formazione”, la protezione sanitaria e sociale; l’accesso alla cultura e alle attività ricreative. Infine, si sottolinea il tema dell’“eliminazione della discriminazione e la promozione dell’inclusione degli immigrati e delle minoranze etniche” e l’impegno a favore “delle persone con disabilità e loro familiari, dei senzatetto e di altre categorie o persone in situazioni vulnerabili”. (C.S.)







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