Lotta contro la povertà al primo posto tra gli impegni dell’Ue per il 2010
Sostenere, incoraggiare, promuovere, collaborare ma soprattutto combattere la povertà:
sono alcune delle intenzioni programmatiche dei 27 dell'Ue per il 2010, che è stato
proclamato Anno europeo della lotta contro la povertà e l’esclusione sociale. Il punto
di partenza è stato ribadito più volte: “La povertà – si legge in una nota di Bruxelles
- è spesso presente nei Paesi in via di sviluppo in cui malnutrizione, fame e mancanza
d’acqua potabile rappresentano la grande sfida per la sopravvivenza quotidiana”; eppure,
“la povertà e l’emarginazione sociale sono presenti anche in Europa”. Secondo le istituzioni
comunitarie, sono almeno 80 milioni – ovvero il 17% della popolazione dei 27 Stati
membri – i cittadini che vivono in condizioni materiali di indigenza o di precarietà,
alle quali si aggiungono spesso la marginalità sociale, la carenza di istruzione per
i giovani, la mancanza di lavoro per gli adulti, l’indisponibilità di un alloggio
adeguato o di cure mediche sufficienti. Così, secondo l’Ue, “la povertà e l’esclusione
di un individuo contribuiscono alla povertà della società intera”. Il 2010 dovrebbe
costituire dunque l’occasione per “rinnovare l’impegno verso la solidarietà, la giustizia
e l’inclusione sociale”, pur sapendo che “non vi sono soluzioni miracolose”. D’altro
canto, “uno dei valori su cui si fonda l’Unione europea è la solidarietà, un principio
particolarmente importante in questo momento di crisi”. Nei documenti preparatori
dell’Anno speciale e nelle prime iniziative ad esso collegate, svoltesi a fine 2009,
sono già stati posti accenti nuovi che fanno ben sperare: sulla dignità dell’esistenza
di ogni singolo individuo, sul soggetto-famiglia, sul ruolo del volontariato che opera
in tutta Europa a favore degli “ultimi”. Tra gli impegni che l’Ue indica per il 2010
figurano ad esempio: dare visibilità ai problemi e alle necessità delle persone; incoraggiare
il coinvolgimento e l’impegno politico di tutta la società nella lotta alla povertà
a livello europeo e locale; coinvolgere i cittadini nella lotta contro l’indigenza
e l’emarginazione; collaborare con la società civile e le organizzazioni non governative
che operano in tale ambito; promuovere una società che favorisca una buona qualità
della vita, il benessere sociale e le pari opportunità. Nei programmi dell’Anno figura
anche la lotta contro la povertà infantile, e un’attenzione particolare alle famiglie
numerose e a quelle che si prendono cura di un ammalato o di un anziano. Si indicano
poi le condizioni dei bambini che, per varie ragioni, vivono negli istituti e, ancora,
gli “svantaggi in materia di istruzione e di formazione”, la protezione sanitaria
e sociale; l’accesso alla cultura e alle attività ricreative. Infine, si sottolinea
il tema dell’“eliminazione della discriminazione e la promozione dell’inclusione degli
immigrati e delle minoranze etniche” e l’impegno a favore “delle persone con disabilità
e loro familiari, dei senzatetto e di altre categorie o persone in situazioni vulnerabili”.
(C.S.)