Il rapporto tra la Vergine e il sacerdozio al centro del convegno "Fine d'anno con
Maria". Intervista con padre Toniolo
Riscoprire il ruolo di Maria nella vita della Chiesa ma soprattutto fare luce sul
rapporto preferenziale che esiste tra la Vergine e i ministri di Dio: questo l’obiettivo
del congresso “Fine d’anno con Maria”, giunto alla sua 30.ma edizione. I lavori, apertisi
oggi al Teresianum, prevedono tre diverse sessioni e si propongono come occasione
di riflessione in relazione all’Anno Sacerdotale, promulgato da Benedetto XVI. Cecilia
Seppia ne ha parlato con padreErmanno Toniolo dell’Ordine dei Servi
di Maria, organizzatore del convegno:
R.
- Papa Benedetto XVI ha voluto che questo Anno Sacerdotale fosse veramente un grande
incentivo per una ripresa culturale e spirituale del sacerdozio ministeriale soprattutto,
ma di aiuto anche del sacerdozio regale di tutto il popolo santo di Dio.
D.
- Che tipo di rapporto c’è oggi tra Maria e il sacerdote?
R.
- C’è un rapporto intimissimo, continuo e costante tra il sacerdote come tale. Nella
sua vita, nel suo esercizio, nell’espressione tanto della sua predicazione quanto
nella ministerialità sacramentale c’è un rapporto intimissimo con la Madre di Dio
sempre.
D. - Dunque, una relazione intima sul piano
della preghiera: ma il ruolo di Maria è anche fondamentale per l’attività apostolica
del sacerdote. Questo concretamente come si traduce?
R.
- Il sacerdote, nella sua attività, deve ispirarsi costantemente a Maria e deve attingere
da Lei e far proprio quell’affectus maternus, l’affetto materno, la tenerezza
materna, che ha guidato la Vergine, in modo tale che anche lui possa essere - per
così dire - quasi un prolungamento materno dell’amore di Maria e delle sue preferenzialità
di amore per gli uomini, in modo da farsi, realmente con Maria, anche lui compresente
ad ogni miseria umana. Se Maria è stata mediatrice del primo segno che Gesù ha operato,
ogni sacerdote è sempre mediatore tra il popolo e i suoi bisogni e Gesù per portare
il mondo ai piedi del Signore, per portare il Signore ai bisogno della gente e del
mondo intero.
D. - Padre Ermanno, questo è un convegno
di studi che coinvolge direttamente i sacerdoti. Ma possiamo dire che c’è un messaggio
forte anche per i laici?
R. - Questo convegno vuole
riattivare in tutti, consacrati e non, nel popolo santo di Dio il significato del
Battesimo, che ci ha fatto sacerdoti, popolo regale sacerdotale e profetico. Perciò,
uomini e donne, tutti impegnati e non solo nel culto orante o nel rituale delle celebrazioni
o nella sola preghiera, ma nel trasformare il mondo e le realtà del mondo a gloria
di Dio.