Allarme Onu: Somalia diventata zona franca per ogni traffico illecito
La Somalia, dal 1991 priva di un governo capace di controllare il territorio e di
far osservare le leggi, è diventata una zona franca per le organizzazioni criminali
internazionali, che la utilizzano come discarica per i rifiuti tossici e come punto
di snodo per i traffici di armi, di droga e di esseri umani. In un recente rapporto
al Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite, il capo dell’Ufficio dell’Onu per il
contrasto alla droga e alla criminalità (Unodc), Antonio Maria Costa, ha affermato
che, soprattutto a causa della drammatica situazione in Somalia, la regione dell’Africa
Orientale è diventata una libera zona economica per ogni tipo di traffico illecito:
droga, migranti, armi, rifiuti pericolosi e risorse naturali, oltre a rimanere la
più pericolosa rotta marittima a causa della pirateria. Secondo Costa, ogni anno dalle
30 alle 35 tonnellate di eroina afgana transitano attraverso l’Africa orientale. L’eroina
e la cocaina (che attraversa l’Africa occidentale) sono diventate una specie di nuova
valuta di scambio tra le organizzazioni criminali e i gruppi di guerriglia e i terroristi
che operano nel continente. Il boom della produzione mondiale, passata in dieci anni
da 4mila a 8mila tonnellate di eroina ed oppiacei in generale, sta saturando i mercati
tradizionali quali Russia e buona parte dell'Europa Occidentale e si sta, quindi,
riversando in Africa. Il responsabile dell’Ufficio dell’Onu per il contrasto alla
droga e alla criminalità ha sottolineato infine che “una volta l'Africa era sostanzialmente
immune dal traffico e dal consumo di droga, oggi sta diventando il nuovo continente
di riferimento per i cartelli della droga, proprio a causa della povertà di quei Paesi,
della debolezza del sistema giudiziario e della corruzione dei governi”. (C.S.)