Striscia di Gaza: a un anno dai bombardamenti il ricordo delle vittime
Alle 11.25 di ieri ora locale, lo stesso orario in cui iniziarono a cadere le bombe,
sono suonate le sirene a Gaza, ma stavolta hanno scandito l’inizio delle cerimonie
a un anno dall’operazione "Piombo fuso". Il ricordo di tre settimane di violenze tra
Israele e Hamas, che causò 1400 morti civili palestinesi (1200 secondo fonti israeliane)
è stato celebrato così: il nome di ogni vittima, in occasione del primo anniversario
di guerra, è stato esposto nella piazza antistante il Parlamento. Per non dimenticare.
E per non dimenticare si sono succedute anche cerimonie commemorative, programmi speciali
delle radio e delle tv locali, comizi di leader palestinesi, mentre tra Gaza e Israele
si tratta ancora per lo scambio di alcuni prigionieri. Manca ancora, però, un cessate-il-fuoco
davvero duraturo: in un messaggio per l’occasione, il segretario generale delle Nazioni
Unite, Ban Ki-moon, ha espresso tutta la sua preoccupazione per la situazione che
nei giorni immediatamente precedenti all’anniversario ha registrato un aumento di
tensione tra il governo di Israele e i dirigenti dell’Anp, con due incursioni dell’esercito
israeliano nella Striscia di Gaza e a Nablus, in Cisgiordania, che hanno causato vittime
palestinesi. A un anno di distanza dal conflitto, il segretario dell’Onu ha parlato
anche del blocco imposto da Israele e dall’Egitto a Gaza, definendolo “inaccettabile
e controproducente” e chiedendone la rimozione. Della condizione della popolazione
di Gaza ha parlato a Natale anche il patriarca latino di Gerusalemme, Fouad Twal,
secondo il quale “la vita della gente non è affatto migliorata”. (R.B.)