Scontri a Teheran. L'opposizione: morti 4 manifestanti
Nuovi scontri tra le forze dell’ordine e gli oppositori del presidente iraniano Ahmadinejad
a Teheran e in altre città dell’Iran, ai margine delle celebrazioni per l'Ashura,
la principale festività religiosa sciita. Un sito vicino all'opposizione ha riferito
che sarebbero almeno quattro le vittime tra i manifestanti e due i feriti, ma le autorità
iraniane negano. Il servizio di Roberta Rizzo: Per
il secondo giorno consecutivo l'opposizione scende in piazza nella capitale iraniana.
E Teheran si trasforma in un campo di battaglia. Decine di migliaia di manifestanti
riversati a piccoli gruppi nelle vie del centro sono stati caricati dalle forze dell’ordine
schierate a presidio della città in occasione della festività sciita dell’Ashura.
Gli agenti, in tenuta antisommossa, hanno lanciato gas lacrimogeni per disperdere
la folla che scandiva slogan contro il regime. Cassonetti e una moto della polizia
sarebbero stati dati alle fiamme mentre si contano già le prime vittime.
Da ieri i siti dell'opposizione avevano diffuso appelli a dare vita a nuove proteste
in occasione dell'Ashura, l'anniversario del martirio dell'Imam Hossein, la ricorrenza
religiosa più importante per gli sciiti. La risposta è stata massiccia e sembra aver
colto di sorpresa le forze di sicurezza iraniane. Nel frattempo sono state interrotte
le comunicazioni con i cellulari nel centro della città ed è stato bloccato l'accesso
a molti siti Internet. Mentre alcuni elicotteri sorvolano i cieli di Teheran continuano
ad arrivare notizie di incidenti: un sito web dell'opposizione iraniana afferma che
scontri fra le forze dell'ordine e gli oppositori sono in corso anche nella città
di Isfahan, nel centro dell'Iran, e nella vicina Najafabad, città natale del grande
ayatollah riformista Hossein Ali Montazeri, scomparso una settimana fa.
Iraq,
attacco ai cortei sciiti per la festività dell’Ashura Almeno cinque pellegrini
sciiti sono stati uccisi e 27 feriti nel nord dell’Iraq in un attentato dinamitardo
contro una processione organizzata per la festività religiosa dell'Ashura. L'esplosione
è avvenuta questa mattina a Taza Kharmat, una località turcomanna 170 km a nord di
Baghdad. Gli attacchi contro i cortei dell’Ashura sono iniziati martedì scorso e hanno
causato 32 vittime e 164 feriti. Solo ieri in quattro attentati erano morte sette
persone, tra le quali un capo tribale sunnita e alcuni pellegrini.
Pakistan,
attentati nell'anniversario dell'uccisione di Benazir Bhutto Almeno sei persone,
tra cui quattro bambini, sono state uccise in un attentato contro la casa di un funzionato
locale pachistano nel distretto di Kurrum, ai confini con l’Afghanistan. L'attacco
sembra parte di una cruenta campagna dei militanti legati ad Al Qaeda contro il governo
di Asif Ali Zardari, considerato filo-americano. Accanto alla profonda crisi politica
il presidente deve fronteggiare una nuova andata di violenza nel giorno in cui ricorre
il secondo anniversario dell’assassinio dell’ex primo ministro Benazir Bhutto, uccisa
in un attentato terroristico nel 2007. Migliaia di pachistani partecipano oggi alle
commemorazioni. Ma qual è la sua eredità politica? Eugenio Bonanata lo ha chiesto
a Francesca Marino, responsabile di Stringer Asia:
R. – Ormai
è resa nulla, anche dal fatto che la Corte Costituzionale ha annullato il famoso National
ReconciliationAct, con cui Musharraf aveva permesso l’ingresso nel
Paese a Benazir e allo stesso Zardari, passando un colpo di spugna su tutte le accuse
di vario genere e che spaziavano dalla corruzione – e nel caso di Zardari - al traffico
di valuta. A questo punto, non lo stesso Zardari, perché è protetto dai suoi poteri
di presidente, ma molti parlamentari governativi rischiano la galera.
D.
– Infatti, in questi giorni, si è parlato di un possibile colpo di Stato da parte
dell’esercito...
R. – Politicamente Zardari ormai
non esiste più. Gilani non è mai esistito. L’esercito, dunque, non ha alcun interesse
a fare un colpo di Stato aperto. In realtà a questo punto c’è un totale vuoto politico
e c’è anche una lotta anche nell’esercito, che, per la prima volta, non è compatto
e non è neanche d’accordo sul da farsi: una fazione tende, infatti, a seguire la famosa
linea Musharraf e quindi prendere tempo per vedere come va; l’altra fazione tenderebbe
invece a rompere completamente con gli americani.
Attentatore
aereo Usa incriminato per mancata strage È comparso oggi davanti al giudice,
nell’ospedale di Detroit, dove si trova ricoverato, Umar Faruk Abdul Mutallab, il
nigeriano che ha cercato di far esplodere, venerdì scorso, un aereo di linea in volo
negli Stati Uniti. L’uomo, incriminato per tentata strage aerea, è rimasto gravemente
ferito alle gambe nel tentativo di far saltare in aria il volo della Delta Airlines,
decollato da Amsterdam e diretto a Detroit. L'attentatore avrebbe riferito agli inquirenti
di essere stato addestrato per un mese in un centro di Al Qaida nello Yemen.
L'esercito
israeliano uccide 6 palestinesi Dopo mesi di relativa calma, torna la violenza
nei territori. Ieri l’esercito israeliano ha ucciso sei palestinesi. Tre militanti
di Fatah sospettati per l'omicidio di un colono a Natale a Nablus, nel nord della
Cisgiordania. Altri tre palestinesi sono stati uccisi lungo la barriera della sicurezza
a nord della Striscia di Gaza. L'Autorità nazionale palestinese (Anp) ha duramente
condannato Israele accusandolo di sabotare gli sforzi di pace. Intanto, il premier
israeliano, Benjamin Netanyahu, ha avvertito che non è ancora stato raggiunto un accordo
con Hamas per la liberazione di Gilad Shalit, il caporale rapito nel 2006 a Gaza.
Croazia
al voto per le elezioni presidenziali Si sono aperti questa mattina i seggi
per il primo turno delle presidenziali croate. Circa quattro milioni e mezzo di cittadini
sono chiamati a scegliere il terzo Capo dello Stato, dall'indipendenza raggiunta nel
1991, che dovrà guidare l'ingresso di Zagabria dell'Unione Europea. Dall’estero voteranno
450 mila croati della “diaspora” e della Bosnia Erzegovina. Il favorito per succedere
a Stipe Mesic, che ha lasciato l'incarico a febbraio dopo due mandati di cinque anni,
è il socialdemocratico Ivo Josipovic.
Filippine: 3 morti e oltre 20 dispersi
per un naufragio Tre persone sono morte e 22 risultano disperse nel naufragio,
avvenuto ieri, di un piccolo traghetto nel sud delle Filippine. L'imbarcazione, con
a bordo 88 tra passeggeri e membri dell'equipaggio, è affondata vicino Batagas City,
a sud della capitale Manila. Pochi giorni prima un incidente analogo aveva causato
la morte di 27 persone.
Mali: accordo per il rilascio degli ostaggi europei Un
accordo tra le autorità del Mali e i terroristi di al Qaeda nel Maghreb sarebbe stato
raggiunto per il rilascio dei tre cooperanti spagnoli e del cittadino francese rapiti
a novembre. Lo riferisce la stampa locale, spiegando che non è possibile sapere con
certezza quando termineranno i negoziati e saranno liberati gli ostaggi. Nessuna notizia
invece sulla coppia italiana sequestrata la scorsa settimana, forse dallo stesso gruppo.
Non è chiaro se anche loro rientrino nella trattativa.
Crisi, appello di
Trichet per la riduzione del deficit Il presidente della Banca centrale europea
(Bce), Jean-Claude Trichet, ha avvertito che le banche devono fornire sufficiente
credito e che i governi dei Paesi della zona Euro devono ridurre i deficit di bilancio
per sostenere la ripresa economica globale nel 2010. Trichet ha aggiunto che per uscire
dalla crisi finanziaria è necessario uno sforzo concertato per affrontare il problema
della disoccupazione. (Panoramica internazionale a cura di Roberta Rizzo)
Bollettino
del Radiogiornale della Radio Vaticana Anno LIII no. 361
È possibile
ricevere gratuitamente, via posta elettronica, l'edizione quotidiana del Bollettino
del Radiogiornale. La richiesta può essere effettuata sulla home page del sito www.radiovaticana.org/italiano.