L'Unione Cattolica della Stampa esorta i media a servire l'umanità
L'Unione Cattolica Internazionale della Stampa ha evidenziato l’importanza del ruolo
dei media nel costruire la giustizia economica ed ha esortato i giornalisti a servire
l'umanità e il creato piuttosto che le agende personali. L’invito, contenuto in un
documento dal titolo “Media per la giustizia sociale ed economica”, è stato pubblicato
per “sottolineare il ruolo del giornalismo nel trovare soluzioni durature a problemi
che tutti noi affrontiamo nel mondo”. “La giustizia sociale ed economica rappresenta
la base per un mondo prospero e pacifico”, si legge nel testo, rimarcando la “particolare
responsabilità” dei giornalisti e degli esperti dei media “di assicurare che la giustizia
sociale ed economica a livello mondiale prevalga allo scopo di eliminare i conflitti,
le guerre e altri disastri”. Alla luce di questo, riferisce l’agenzia Zenit, l'Unione
della Stampa ha osservato che il testo, adottato durante l'assemblea generale del
31 ottobre, mira a “ispirare i giornalisti e gli esperti dei media perché possano
lavorare per stabilire livelli esemplari di giustizia e di pace in tutto il mondo
portando la questione nei forum mondiali e a livelli decisionali e di policy-making”.
Il documento, redatto da scrittori, giornalisti, docenti ed esperti di Europa, Asia,
Nordamerica, Africa, Medio Oriente, Caraibi e Oceania, illustra la “nobile storia
del giornalismo”, osservando che “quando in passato si sono verificate delle crisi,
i giornalisti sono stati capaci di parlare e di mostrare la via alla gente come veri
leader”. Ora, dichiara il documento, il mondo ha a che fare con molte questioni come
“consumismo, standardizzazione, distruzione dell'ambiente, globalizzazione, pagamento
inadeguato dei lavoratori, dipendenza costante dei poveri dai ricchi”. L'Unione della
Stampa ha anche espresso la speranza che il documento aiuti i giornalisti e gli esperti
dei media nel “nobile atto” di esplorare tali questioni e renderle una priorità dell'agenda
mondiale. “Tutti i giornalisti, gli editori e gli esperti, indipendentemente dalle
loro condizioni di lavoro e dal salario, devono considerare la loro chiamata suprema
a servire l'umanità nel suo insieme”. “Probabilmente – conclude il documento - è l'unico
modo di progredire e di stabilire gradualmente la giustizia sociale ed economica”.
(A.D.G.)