2009-12-26 14:17:26

Il governo britannico apprezza il contributo delle scuole cattoliche al sistema educativo del Paese


“Un’importante contributo al sistema educativo nazionale”. E' quanto viene riconosciuto alle scuole e ai college cattolici in una lettera del ministro britannico per l’Infanzia, le scuole e la famiglia, che conferma così l'apprezzamento del governo verso gli istituti cattolici. Parole alle quali ha risposto con piacere Oona Stannard, direttrice del "Catholic Education Service" (Cesew), l’organismo episcopale che sovrintende agli istituti educativi cattolici in Inghilterra e Galles, che ha sottolineato: “Sono felice di apprendere che il governo conferma il suo sostegno alle scuole confessionali. Il governo ha preso atto del buon lavoro svolto nelle nostre scuole e del fatto che questo deriva dal particolare ethos che le caratterizza”. Nonostante le critiche mosse da chi accusa le scuole confessionali di essere elitarie e discriminatorie, la lettera rileva con soddisfazione la capacità degli istituti educativi cattolici di accogliere studenti di diverse origini e credi. Nonostante la qualità del loro insegnamento sia ampiamente riconosciuta dalle stesse autorità, infatti, anche le scuole cattoliche sono state accusate da alcuni di praticare politiche discriminatorie e quindi di favorire il comunitarismo. Un’accusa smentita dai fatti: in molti istituti gli appartenenti a religioni diverse superano un quarto degli studenti. Alle parole del ministro hanno fatto eco quelle della baronessa di Blaisdon, Janet Anne Royall, capogruppo del Partito laburista alla Camera dei Lord. L’esponente laburista ha riconosciuto il diritto delle scuole confessionali e quindi di quelle cattoliche di scegliere liberamente il personale docente per poter promuovere i propri valori etici e religiosi. Nel Regno Unito le scuole gestite dalle Chiese cristiane sono un terzo di tutti gli istituti pubblici e due ogni cinque scuole private sono di natura confessionale. In Inghilterra e Galles, la sola Chiesa cattolica gestisce più di 2 mila istituti per un totale di ottocentomila alunni. (L.G.)







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