Fallito attentato su un aereo Usa, arrestato il presunto terrorista
Paura e sgomento negli Stati Uniti, per il fallito attentato di ieri sera su un aereo
della NorthWest Airlines in volo verso Detroit. Un uomo di naizonalità nigeriana ha
innescato una piccola carica esplosiva senza provocare vittime e danni al velivolo.
Il presidente Barack Obama, in vacanza alle Hawaii, ha “dato istruzioni affinché vengano
prese tutte le misure appropriate per potenziare la sicurezza aerea”. Si indaga intanto
sull’attentatore, che avrebbe detto di appartenere ad al-Qaeda. Il servizio di Marco
Guerra:
Tre feriti
dell'ordigno, fra cui l’attentatore. Poteva essere di ben altra portata il bilancio
dell’esplosione innescata ieri sera da un nigeriano di 23 anni sul Airbus A330 in
volo da Amsterdam a Detroit con a bordo 278 passeggeri. Fumo, fiamme e momenti di
panico hanno seguito la deflagrazione del piccolo esplosivo legato alla caviglia dell’attentatore,
il quale è stato immediatamente immobilizzato dai passeggeri fino all’atterraggio
nella città americana, avvenuto senza problemi circa 20 minuti dopo. L'attentatore
è stato identificato dall’Fbi come Abdul Faruk Abdulmutallab, giovane studente nigeriano
di ingegneria allo University College di Londra. Stando al suo visto d’ingresso -
rilasciato il 16 giugno scorso - stava viaggiando dalla Nigeria agli Stati Uniti per
partecipare a una cerimonia religiosa. Il presunto terrorista avrebbe detto di essere
un membro di Al Qaida, di essersi procurato l'esplosivo nello Yemen e di aver ricevuto
ordini su quando utilizzarlo. Si aspettano ora conferme anche dalle perquisizioni
condotte dalla polizia inglese nella sua abitazione di Londra e dall’inchiesta aperta
dal governo nigeriano. Le autorità americane, dal canto loro, stanno cercando
di chiarire come l'uomo sia riuscito a evitare i controlli di sicurezza nello scalo
di Amsterdam, nonostante il suo nome fosse presente nella lista americana delle persone
con "legami sospetti". Intanto, l’antiterrorismo Usa ha confermato notizie
di un recente viaggio nello Yemen dell’uomo e di un possibile contatto con l'imam
Anwar al-Aulaqi, lo stesso che avrebbe avuto legami con il maggiore Hasan, autore
dell'omicidio di 13 persone nella base militare statunitense di Fort Hood. Tuttavia,
ancora non si esclude che il giovane possa avere agito da solo.