Pakistan: almeno cinque morti in un attacco suicida nel centro di Peshawar
Ennesimo attentato questa mattina a Peshawar, in Pakistan. Due kamikaze si sono fatti
esplodere contro un posto di blocco della polizia, causando cinque morti e 10 feriti.
La deflagrazione si è verificata a Mall Road, la strada che ospita edifici governativi,
non lontano da una chiesa della minoranza cristiana dove numerosi fedeli erano impegnati
nei preparativi per il Natale. Peshawar, vicina al confine con l'Afghanistan, è uno
dei principali obiettivi degli attentati dei talebani. Vigorosa la condanna da parte
delle più alte cariche dello Stato: il presidente della Repubblica Zardari ha assicurato
che “i mandanti di questo crimine non resteranno impuniti”. Da parte sua, il premier
Raza Gilani ha assicurato che “terrorismo ed estremismo saranno presto sradicati dal
Paese”.
Iran - proteste e nucleare Le autorità iraniane hanno proibito
nuove cerimonie di commemorazione del defunto ayatollah dissidente Ali Montazeri,
ad esclusione che nella città Qom e a Najafabad città natale del religioso. La decisione
arriva dopo gli scontri e i numerosi arresti, che si sono registrati a Isfahan, nell'Iran
centrale, dove ieri sono di nuovo scesi in piazza i manifestanti anti governativi.
Tuttavia, secondo alcuni blog circa duemila persone si sarebbero radunate oggi in
piazza Topkhaneh, a Teheran, inneggiando slogan contro il governo. La repressione
continua anche nelle aule dei tribunali. Oggi l'ex portavoce del governo del presidente
riformista Khatami è stato condannato a sei anni di carcere in relazione ai disordini
post-elettorali del giugno scorso. Intanto il presidente Ahmadinejad, in un'intervista
al britannico "Channel 4", ha rifiutato la “mano tesa” al dialogo offerta da Obama
e ha paragonato il negoziato sul programma nucleare iraniano ad una stucchevole “serie
tv”. Il presidente iraniano ha inoltre respinto l'ultimatum a porre fine alle attività
di arricchimento dell'uranio entro la fine dell'anno intimato dal presidente americano,
definendolo “privo di senso”.
Afghanistan In tutto l’Afghanistan,
proseguono le operazioni contro le milizie talebane. Reparti congiunti dell'Esercito
nazionale afghano (Ana) e della Forza internazionale hanno catturato diversi talebani
e sequestrato un quantitativo importante di eroina e armi. L'Isaf ha inoltre confermato
la morte nel sud del Paese di un soldato britannico martedì e di uno canadese ieri.
Yemen
- terrorismo Almeno 34 membri di al Qaeda sono stati uccisi in quattro diversi
raid aerei dell’aviazione militare yemenita. Le autorità di Sana’a ritengono che,
fra le vittime, ci sarebbe anche Anwar al-Awlaki, l'imam radicale che predicava negli
Stati Uniti e del quale era seguace Nidal Hasan, l'ufficiale musulmano responsabile
della strage di Fort Hood. Nel raid potrebbe essere stato ucciso anche Abu Basir Nasser
al-Wahayshi, considerato il leader di al Qarda nella Penisola arabica. Nei giorni
scorsi, i militanti radicali sauditi e yemeniti hanno annunciato si essersi uniti
sotto la sigla “Al Qaeda nella Penisola arabica”, con base nello Yemen.
Eritrea
- sanzioni Onu Il Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite ha adottato ieri
una serie di sanzioni contro l’Eritrea per il sostegno offerto ai ribelli islamici
in Somalia. La risoluzione, a lungo attesa, comprende divieti sulla vendita di armi
e di espatrio. Il servizio è di Giulio Albanese:
La notizia
ha mandato ieri su tutte le furie il governo di Asmara. Il Consiglio di Sicurezza
dell’Onu ha, infatti, votato una serie di sanzioni contro l’Eritrea per il sostegno
dato ai ribelli islamici in Somalia. La risoluzione - sostenuta da tredici dei quindici
membri del Consiglio - comprende una serie di misure che vanno dai divieti sulla vendita
di armi al congelamento di assets, ai divieti di espatrio. La Cina sembrava in un
primo momento contraria al provvedimento ed è questo, in fondo, il dato politico da
non sottovalutare, ma si è invece astenuta dalla votazione. Naturalmente l’ambasciatore
eritreo all’Onu, Araya Desta, ha denunciato le sanzioni definendole
vergognose ed ha accusato Stati Uniti ed Etiopia di aver spinto il Consiglio ad adottare
la risoluzione. Sta di fatto che sono anni che la società civile nel Corno d’Africa
denuncia il coinvolgimento eritreo in Somalia e soprattutto le vessazioni del regime
di Asmara contro i suoi oppositori.
Cina - processo
dissidente La Cina ha denunciato “ingerenze straniere” nel processo al dissidente
Liu Xiaobo, per il quale è prevista per domani il pronunciamento della sentenza. Ieri
diplomatici americani, australiani, canadesi e di numerosi Paesi dell'Unione Europea
sono stati bloccati mentre cercavano di entrare nell'aula nella quale si è tenuto
il processo. Xiaobo rischia 15 anni di prigione per aver diffuso degli scritti che
chiedono maggiori libertà civili e politiche.
Georgia - Russia Georgia
e Russia sono vicine ad un accordo per la riapertura della frontiera terrestre, chiusa
tre anni fa all’inizio delle tensioni che poi hanno portato alla secessione di Abkhazia
e Ossezia del Sud e alla guerra lampo tra i due Paesi nell’agosto del 2008. Ad annunciarlo
oggi il Ministero degli esteri georgiano, secondo cui il passaggio di Kazbegi-Verkhny
Lars tornerà in funzione all'inizio di marzo. Il valico di confine è l'unico alla
frontiera tra Russia e Georgia che non passa attraverso le due repubbliche secessioniste.
Russia
missili La Russia ha effettuato con successo il test di lancio del missile
balistico intercontinentale Voievoda Rs-20V. Contemporaneamente il presidente russo
Medvedev ha annunciato che Mosca sta lavorando a nuova generazione di missili in grado
di trasportare testate nucleari. Le parole del capo di Stato russo coincidono con
il rinvio della firma del nuovo trattato sulla riduzione delle testate atomiche con
gli Usa (al posto dello "Start 1" scaduto il 5 dicembre scorso), malgrado l'impegno
di massima assunto con l'omologo Obama a raggiungere una accordo nel 2010.
Guinea
- elezioni Elezioni democratiche in tempi brevi. Le ha assicurate ieri il capo
ad interim della Guinea, il generale Sékouba Konate, a un anno dalla presa del potere
da parte dell’esercito. Invocata anche la riconciliazione tra i guineani.
Grecia
- economia In Grecia, il governo ha approvato ieri la Finanziaria 2010, un
“primo passo” per il risanamento dei conti pubblici richiesto dall’Unione Europea
dopo il rischio di crack finanziario paventato nelle scorse settimane. Il bilancio
prevede una riduzione del 3,6% del disavanzo pubblico, con tagli della spesa e parziale
congelamento dei salari medio-alti.
Berlusconi - lettera a Benedetto XVI Il
premier italiano, Silvio Berlusconi, ha ringraziato Benedetto XVI per la vicinanza
manifestata dopo l’aggressione in piazza Duomo a Milano. In una lettera, il presidente
del Consiglio assicura, inoltre, che “i valori cristiani sono sempre presenti nell’azione
del governo”, e che, si legge, “adotterà tutte le misure necessarie per garantire
la serenità e la pace sociale”. (Panoramica internazionale a cura di Marco Guerra)
Bollettino
del Radiogiornale della Radio Vaticana Anno LIII no. 358 E'
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Bollettino del Radiogiornale. La richiesta può essere effettuata sulla home page del
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