Nel mondo 7 persone su 10 non hanno libertà religiosa
Il 70% della popolazione mondiale vive in aree dove si registrano forti limitazioni
alla libertà religiosa: è quanto emerge da uno studio pubblicato dal Pew Research
Center’s Forum on Religion and Public Life, che rileva anche come ai primi posti nella
graduatoria tra le nazioni con maggiori restrizioni alla libertà di professione della
fede e di culto ci sono Paesi quasi tutti a maggioranza musulmana, Medio Oriente e
Nord Africa in primis, mentre nelle Americhe si registra il livello meno elevato.
Il rapporto - scrive l'Osservatore Romano - prende in esame la situazione in 198 nazioni
di tutti i continenti, in un arco temporale che va dal 2006 al 2008. In particolare
risulta che in circa un terzo delle nazioni (64) sono imposte limitazioni severe ma
questi paesi tra cui Cina e India contano la più alta concentrazione di popolazione
mondiale, ovvero 6,8 miliardi di persone. Lo studio descrive varie realtà dove si
sommano sia le azioni dirette dei governi volte ad imporre per legge limitazioni di
tipo religioso, sia le attività di singoli o gruppi fondamentalisti che praticano
un’aggressiva politica ai danni delle minoranze, provocando in tal modo dei forti
conflitti sociali. La maglia nera in questo caso all’Arabia Saudita, seguita da Pakistan
e Iran dove le ostilità da parte dei governi si sommano a quelle dei gruppi sociali.
Al contrario in Nigeria e Bangladesh i governi agiscono con politiche meno severe,
ma nelle società le occasioni di scontro tra i gruppi non accennano a placarsi. (C.S.)