Cuba: messaggio di Natale del cardinale Jaime Ortega
“Il Natale non è una semplice commemorazione di un fatto storico”, scrive l’arcivescovo
dell’Avana, cardinale Jaime Ortega, nel suo messaggio natalizio diffuso ieri nella
capitale cubana. Il porporato augura a tutti i fedeli dell’arcidiocesi e dell’intera
isola che questo Natale sia percepito e accettato “come la luce di Cristo che arriva
a ciascuno di noi” e ricorda che non “lasciarsi illuminare da Lui” mette a rischio
“le possibilità di pace e felicità che possono affogare nell’oscurità dei nostri cuori”.
Il cardinale Jaime Ortega riflette a lungo sulla felicità interiore che annida nel
cuore umano e dove, prosegue, la luce della fede aiuta a combattere le “tenebre dell’odio,
dello scoraggiamento, della mancanza di speranza, dell’apatia; tutte cose che velano
la luce della fede e seminano incertezza e inquietudine”. E’ poi questa “oscurità”
che allontana la fede porta, osserva l’arcivescovo dell’Avana, alla “rottura dei matrimoni,
a rispondere con il male quando riceviamo un torto, o semplicemente a vivere senza
speranza né progetto”. La vera fede porta con sé l’amore e la speranza”, rileva il
porporato e poi scrive: “Seppure la situazione economica è preoccupante”; come accade
anche con le “malattie o altre difficoltà che ci limitano”, o quando i “nostri desideri
di bene ed equità non si avverano, dobbiamo ricordare che la fede brilla sempre come
una luce nella nostra mente e nel nostro cuore”, come brilla “Gesù stesso, l’unico
capace di vincere le tenebre”. Prima di concludere il cardinale Jaime Ortega si sofferma
a parlare anche sulla famiglia poiché, scrive, “quella luce dell’albero di Natale
non è altro che il simbolo “della luce di Cristo che brilla nella famiglia, nel cuore
di ogni membro del focolare”. Sono queste feste un momento propizio “per riconciliare
le famiglie divise e per stendere la nostra mano a chi vive un momento di difficoltà
e sta peggio di me”. “Semineremo un po’ di allegria e di amore tra i nostri simili
- conclude il porporato - e il nostro stesso Natale avrà un’autentica dimensione di
pace e speranza”.(A cura di Luis Badilla)