2009-12-22 15:54:43

Cina e Taiwan vicini a un importante accordo economico


Si sono svolti oggi nella città taiwanese di Taichung, i nuovi colloqui bilaterali tra Repubblica popolare cinese e Taiwan, l’isola di fatto indipendente dal 1949 ma che Pechino considera parte del proprio territorio. Obiettivo del vertice: negoziare un futuro accordo economico, riguardante in particolare lo scambio dei prodotti agricoli e una diversa tassazione degli investimenti. Col presidente taiwanese, Ma Ying-Jeou, eletto nel maggio 2008, si è registrata una forte crescita delle relazioni con Pechino, soprattutto sul piano commerciale. Sulle intese tra Cina continentale e Taiwan, Giada Aquilino ha intervistato Fernando Mezzetti, esperto di Estremo Oriente:RealAudioMP3  
R. - Queste intese economiche avvengono in un deciso allentamento della tensione che c’è stata negli ultimi anni tra Cina continentale e Taiwan. La Cina continentale non vuole alzare la tensione, perché ha bisogno di sicurezza e di distensione nell’area per poter proseguire nel suo sviluppo. Questo abbassamento di tensione è stato possibile dopo che a Taiwan è stato estromesso dalla massima carica il presidente indipendentista, colui che perseguiva cioè la proclamazione dell’indipendenza di Taiwan. Il partito nazionalista che fu di Chiang Kai-Shek è tornato al potere a Taiwan con legittime elezioni e lo stesso partito nazionalista ha istaurato rapporti più distesi con Pechino, che - a sua volta - sa che il Koumintang persegue il principio di un’unica Cina.
 
D. - Per alcuni, questi incontri possono quindi essere un ulteriore passo verso una graduale integrazione, ma per i critici questi incontri potrebbero segnare una dipendenza più accentuata dell’economia taiwanese da quella cinese…
 
R. - Certamente, c’è questo rischio, ma Taiwan ha già una forte dose di integrazione con Pechino. Taiwan stessa ha fatto enormi investimenti in Cina. Parlare di integrazione sarebbe quindi esagerato, ma la componente di Cina continentale nell’economia di Taiwan è già molto forte.
 
D. - Quindi verso quale strada si va?
 
R. - Gli indirizzi politici sono diversi e resteranno diversi. Ci sarà, però, questa intesa economica che si svilupperà e - a meno di nuovi elementi traumatici - Pechino punta sui tempi lunghi alla riunificazione e Taiwan non accetterà mai una riunificazione completa sia che l'isola venga guidata dagli indipendentisti, sia dai nazionalisti del Koumintag.







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