2009-12-22 15:15:45

Cina e Taiwan vicini a un importante accordo economico


Si sono svolti oggi nella città taiwanese di Taichung, i nuovi colloqui bilaterali tra Repubblica popolare cinese e Taiwan, l’isola di fatto indipendente dal 1949 ma che Pechino considera parte del proprio territorio. Obiettivo del vertice: negoziare un futuro accordo economico, riguardante in particolare lo scambio dei prodotti agricoli e una diversa tassazione degli investimenti. Col presidente taiwanese, Ma Ying-Jeou, eletto nel maggio 2008, si è registrata una forte crescita delle relazioni con Pechino, soprattutto sul piano commerciale. Sulle intese tra Cina continentale e Taiwan, Giada Aquilino ha intervistato Fernando Mezzetti, esperto di Estremo Oriente:RealAudioMP3

R. - Queste intese economiche avvengono in un deciso allentamento della tensione che c’è stata negli ultimi anni tra Cina continentale e Taiwan. La Cina continentale non vuole alzare la tensione, perché ha bisogno di sicurezza e di distensione nell’area per poter proseguire nel suo sviluppo. Questo abbassamento di tensione è stato possibile dopo che a Taiwan è stato estromesso dalla massima carica il presidente indipendentista, colui che perseguiva cioè la proclamazione dell’indipendenza di Taiwan. Il partito nazionalista che fu di Chiang Kai-Shek è tornato al potere a Taiwan con legittime elezioni e lo stesso partito nazionalista ha istaurato rapporti più distesi con Pechino, che - a sua volta - sa che il Koumintang persegue il principio di un’unica Cina.

 
D. - Per alcuni, questi incontri possono quindi essere un ulteriore passo verso una graduale integrazione, ma per i critici questi incontri potrebbero segnare una dipendenza più accentuata dell’economia taiwanese da quella cinese…

 
R. - Certamente, c’è questo rischio, ma Taiwan ha già una forte dose di integrazione con Pechino. Taiwan stessa ha fatto enormi investimenti in Cina. Parlare di integrazione sarebbe quindi esagerato, ma la componente di Cina continentale nell’economia di Taiwan è già molto forte.

 
D. - Quindi verso quale strada si va?

 
R. - Gli indirizzi politici sono diversi e resteranno diversi. Ci sarà, però, questa intesa economica che si svilupperà e - a meno di nuovi elementi traumatici - Pechino punta sui tempi lunghi alla riunificazione e Taiwan non accetterà mai una riunificazione completa sia che l'isola venga guidata dagli indipendentisti, sia dai nazionalisti del Koumintag.

 
Iran
“Un malinteso”. Così Teheran ha definito l'incidente di frontiera con l'Iraq avvenuto sabato scorso, quando le truppe iraniane hanno occupato un'area petrolifera contesa alla frontiera fra i due Paesi. Il portavoce del ministro degli Esteri ha detto che i due Stati hanno raggiunto un “chiarimento” in una conversazione telefonica e ha aggiunto che dovrebbe essere formata una commissione per affrontare la questione della demarcazione dei confini. Si registrano invece nuove tensioni nei rapporti fra Iran e Stati Uniti. In un’intervista alla tv americana ABC, il presidente, Ahmadinejad, ha detto che il documento pubblicato sul quotidiano britannico Times, che descrive gli sforzi di Teheran per mettere a punto un innesco per una bomba atomica, è un falso prodotto da Washington. La notizia che l’Iran sta lavorando su un innesco è “fondamentalmente non vera”, ha aggiunto il presidente iraniano.

Pakistan
È di tre morti e 17 feriti il bilancio dell’attentato kamikaze avvenuto questa mattina davanti il club della stampa a Peshawar, nel nord del Pakistan. Secondo le autorità locali, l’attentatore voleva entrare nell’edificio ma gli agenti di polizia all'ingresso lo hanno fermato e l'uomo ha azionato l'esplosivo che aveva con sé.

Afghanistan
Almeno due talebani sono stati uccisi e diversi altri sono stati arrestati in una serie di operazioni congiunte condotte dall’esercito afghano e le forze dell’Isaf in cinque diverse provincie afghane. Vittime si registrano anche tra il contingente internazionale. Ieri, il Ministero della difesa britannico ha reso noto che un soldato della Royal Military Police è stato ucciso in una sparatoria nella provincia di Helmand.

Medio Oriente
In Israele, sono ore decisive per la sorte del caporale Ghilad Shalit, nelle mani di Hamas dal giugno 2006. Il governo sta decidendo se liberare numerosi detenuti palestinesi, responsabili di diverse stragi. Secondo la stampa israeliana, la liberazione avverrà a condizione che gli uomini richiesti da Hamas siano poi espulsi all'estero o confinati a Gaza per impedire una riorganizzazione della rete terroristica in Cisgiordania. Al momento, si attende una risposta da parte di Hamas attraverso il mediatore tedesco che in questi giorni fa la spola fra Gerusalemme e Gaza.

Arabia Saudita
Settantatré sauditi sono stati uccisi e 26 sono stati feriti dall’inizio delle operazioni militari nel sud contro i ribelli zaidi yemeniti. Lo ha reso noto oggi il ministro della Difesa saudita, il principe Khaled Ben Sultan Ben Abdel Aziz.

Clima
Oggi riunione dei ministri dell’Ambiente dell’Unione Europea a Bruxelles, la prima dopo il vertice di Copenhagen il cui risultato ha ricevuto aspre critiche da più parti. Lo stesso segretario generale dell’Onu, Ban Ki-moon, ha preso atto dei limiti dell'accordo raggiunto, auspicando che il prossimo anno porti alla sigla di un trattato legalmente vincolante. Di “accordo inferiore alle aspettative” ha poi parlato questa mattina il presidente della Repubblica italiana, Giorgio Napolitano. Salvatore Sabatino ha chiesto a Giampiero Maracchi, climatologo del Centro nazionale delle ricerche (Cnr), un parere sui risultati raggiunti nella capitale danese:RealAudioMP3

R. - Secondo me, non si è trattato di un insuccesso, perché per la prima volta nelle sezioni di preparazione ci sono stati una serie di documenti tecnici assolutamente importanti e in cui si mette in evidenza che il problema non è fare un trattato, ma il problema è quello di riuscire ad identificare il modello economico che permette di mantenere lo stesso livello di benessere, ma modificando l’impatto ambientale. E questo - francamente - è un problema che ha affrontato il Papa nella sua Enciclica, a cui io sono particolarmente sensibile.

 
D. - L’obiettivo dei due gradi di aumento massimo della temperatura la convince?

 
R. - Secondo me, è proprio lì il problema e non è quello l’obiettivo. L’obiettivo è quello di riuscire a capire quale modello permetta di ridurre le emissioni, mantenendo una condizione di benessere nei Paesi industrializzati, così come nei Paesi in via di sviluppo.

 
D. - Attendere ancora un anno o forse due per avere un accordo vincolante può creare oggettivamente danni all’ambiente e peggiorare la situazione?

 
R. - Secondo me, no, e insisto nel dire che il problema non è l’accordo. Io credo che gli accordi si faranno sempre con grande difficoltà. Prima di fare un accordo, è necessario capire come si fa. Alcuni documenti tecnici che sono stati presentati cominciano a tracciare una strada ed è su quella strada lì che bisogna muoversi.

 
D. - Professore, un parere di un tecnico che è stato a Copenaghen come lei: si può dire che ha perso l’Europa viste le ambizioni con cui si era presentata?

 
R. - Anche in questo caso ritengo di no, e questo perché ha presentato un ottimo rapporto l’Agenzia europea per l’ambiente. E’ un documento sul quale si dovrà ragionare e, a mio avviso, i mezzi di informazione che hanno una grande responsabilità verso i cittadini dovrebbero focalizzarsi più sul documento che non sulla presenza di personalità importanti come Obama o come il presidente della Cina o su altro. Non sono le loro dichiarazioni, ma sono i documenti approvati e la linea di tendenza che comincia a configurarsi che ha un senso.

 
Ue Serbia-Turchia
Il presidente serbo, Tadic, è a Stoccolma per presentare alla presidenza di turno svedese dell’Ue la candidatura di Belgrado per l’ingresso nei 27. Intanto, ieri Bruxelles ha aperto un nuovo capitolo negoziale con la Turchia che, già da tempo, ha chiesto l’adesione all’Unione Europea.

Colombia
Paura per la vita del governatore del dipartimento colombiano di Cacheta, rapito a Florencia da un presunto commando delle Farc, Forze armate rivoluzionarie della Colombia. Gli uomini armati hanno assalito la sua residenza privata lanciando granate e ingaggiando un pesante scontro a fuoco con la scorta del governatore. Un agente sarebbe rimasto ucciso.

Obama su riforma sanitaria
“È una grande vittoria per il popolo americano". Così il presidente Usa, Barak Obama, ha commentato il primo voto procedurale avvenuto ieri al Senato che ha spianato la strada alla riforma sanitaria. Per oggi, è prevista un'altra sessione di voto e per giovedì il via libera definitivo del senato.

Etiopia
In Etiopia, cinque dirigenti dell’opposizione sono stati condannati a morte per aver ordito un complotto contro il governo. L’Alta corte federale di Addis Abeba li ha accusati di aver organizzato un piano per assassinare esponenti dell’esecutivo. Deciso il carcere a vita per altre 33 persone. (Panoramica internazionale a cura di Marco Guerra)

 
Bollettino del Radiogiornale della Radio Vaticana Anno LIII no. 356

 
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