Lituania: disegno di legge sull’obiezione di coscienza con il contributo dei vescovi
In Lituania i medici obiettori di coscienza potranno rifiutarsi di praticare aborti.
È quanto prevede un disegno di legge presentato in questi giorni al Seimas, il parlamento
lituano. Il testo, preparato da una commissione mista composta da rappresentanti del
governo e dell’episcopato, dovrebbe essere varato l’anno prossimo senza particolari
difficoltà. Si tratta, come ha sottolineato il rappresentante legale della Conferenza
episcopale Vygantas Malinauskas, di una modifica sostanziale della legge in materia,
“perché legalizza il diritto dei medici di rifiutarsi di eseguire un aborto per motivi
specificamente religiosi e di coscienza". Anche se l’attuale codice di deontologia
medica in Lituania consente al personale sanitario di rifiutarsi di eseguire un aborto
per motivi religiosi, la libertà di coscienza non è infatti formalmente prevista dalla
legge oggi in vigore. A preoccupare i vescovi è anche lo status giuridico dei tirocinanti
che potrebbero trovarsi costretti ad imparare pratiche che sono contrarie alle loro
convinzioni. Su questo punto il Ministero della Salute lituano rileva, in una nota
pubblicata sul suo sito, che se la libertà di coscienza va tutelata, uno studente
di medicina deve essere comunque in grado di praticare un aborto nel caso dovesse
trovarsi in futuro in situazioni di emergenza che potrebbero rendere necessaria un’interruzione
della gravidanza per salvare la vita della madre. Il voto della legge è previsto nella
prossima sessione primaverile del parlamento lituano. (A cura di Lisa Zengarini)