2009-12-20 15:41:18

Mons. Sako: cristiani, messaggeri di speranza in Iraq


Chi crede in Cristo ha il dovere di essere messaggero della Buona Novella, della pace e della speranza anche in un Paese come l’Iraq, dove non è facile essere cristiani. E' quanto afferma mons. Louis Sako, arcivescovo di Kirkuk, di fronte alle violenze anticristiane che continuano a verificarsi in questa terra. Claudio Cavallaro ha chiesto al presule iracheno quale testimonianza vogliono dare i cristiani della sua diocesi in occasione del prossimo Natale.RealAudioMP3

R. – Noi siamo scioccati per gli attentati contro le Chiese ed anche contro i civili a Baghdad. Quindi, il messaggio di quest’anno è quello degli angeli: i cristiani devono essere messaggeri di pace e di speranza. Il messaggio sia per i cristiani che per tutti gli altri è quello che dobbiamo vivere nella pace e nella fraternità.
 
D. – Come concretizzare questo messaggio nella vita quotidiana?
 
R. – Ci saranno gruppi che andranno a visitare gli ammalati, i portatori di handicap e le famiglie povere. Si celebreranno le festività in gruppo: con i giovani, con le famiglie. D’altra parte, anche alcuni gruppi musulmani hanno visitato alcune famiglie cristiane. Questo per dire che la pace è possibile e che il problema è la politica. Mettiamo la politica da parte e come cittadini facciamo in modo che questa convivenza, che dura da quattordici secoli, cresca.
 
D. – Qual è la sfida più grande per i cristiani in Iraq?
 
R. – Sono due. L’immigrazione, perché quando i cristiani vanno via il Paese si svuota di questa presenza e testimonianza. Ed anche la divisione dei cristiani, perché anche le Chiese cristiane devono cercare di avere una sola voce. Il dialogo oggi è molto importante ed urgente se vogliamo continuare ad avere una presenza.







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