Il Natale non è una favola per bambini ma la risposta di Dio all’umanità in cerca
di pace. Benedetto XVI all’Angelus ricorda Betlemme città-simbolo di pace attesa
“Il Natale non è una favola per bambini”: cosi il Papa stamane all’Angelus. Nella
quarta domenica di Avvento, il pensiero di Benedetto XVI corre a Betlemme città simbolo
di una pace, oggi faticosamente ricercata e attesa, in Terra Santa. Poi l’invito a
fare ciascuno la propria parte per portare amore dove c’è odio. Il servizio di Roberta
Gisotti. Se
“il Natale del Signore è ormai dinanzi a noi” l’invito del Papa è di guardare a Betlemme,
la piccola città della Giudea testimone del grande evento, perché “c’è un disegno
divino – ha ricordato - che comprende e spiega i tempi e i luoghi della venuta del
Figlio di Dio nel mondo”. “E’ un disegno di pace” perché – come annunciato dal profeta
Michea – Gesù stesso è la pace. Betlemme, dunque “città simbolo della pace, in Terra
Santa e nel mondo intero”. “Purtroppo, ai nostri giorni,
essa non rappresenta una pace raggiunta e stabile, ma una pace faticosamente ricercata
e attesa. Dio, però, non si rassegna mai a questo stato di cose, perciò anche quest’anno,
a Betlemme e nel mondo intero, si rinnoverà nella Chiesa il mistero del Natale, profezia
di pace per ogni uomo, che impegna i cristiani a calarsi nelle chiusure, nei drammi,
spesso sconosciuti e nascosti, e nei conflitti del contesto in cui si vive, con i
sentimenti di Gesù, per diventare ovunque strumenti e messaggeri di pace, per portare
amore dove c’è odio, perdono dove c’è offesa, gioia dove c’è tristezza e verità dove
c’è errore”. “Oggi, come ai tempi di Gesù, il Natale non è una favola
per bambini ma la risposta di Dio al dramma dell’umanità in cerca della vera pace”,
ha sottolineato Benedetto XVI, Da qui l’invito a riconoscere in Cristo la vera pace. “A
noi spetta aprire, spalancare le porte per accoglierlo. Impariamo da Maria e Giuseppe:
mettiamoci con fede al servizio del disegno di Dio. Anche se non lo comprendiamo pienamente,
affidiamoci alla sua sapienza e bontà. Cerchiamo prima di tutto il Regno di Dio, e
la Provvidenza ci aiuterà. Buon Natale a tutti!". Dopo la preghiera
mariana i saluti del Papa alle migliaia di fedeli e turisti raccolti in piazza san
Pietro, tra questi un gruppo di polacchi ai quali Benedetto XVI ha affidato gli auguri
per l’arcivescovo di Gniezno, mons. Henryk Muszynski, da ieri nuovo Primate della
Polonia, titolo onorario che torna alla più antica metropoli sulle terre polacche,
legata al culto di san Adalberto, patrono della Polonia. Benedetto XVI ha colto questa
occasione ha per ringraziare il cardinale Jozef Glemp, che compiuti gli 80 anni ha
lasciato “la missione primaziale” attribuita pro tempore alla sede di Varsavia “nel
difficile periodo della transizione. Indirizzi particolari Benedetto
XVI ha rivolto poi ai figuranti del Presepe Vivente di Pereto, paese dell’Aquilano,
di quarantennale tradizione, ai partecipanti all’iniziativa promossa dalla “Federazione
Cultura, Sport, Spettacolo, Solidarietà nel Mondo”, in collaborazione con l’Opera
Romana Pellegrinaggi e al personale de “L’Osservatore Romano”, che, nel periodo natalizio,
ogni domenica e mercoledì è presente con una postazione mobile in Piazza San Pietro,
dove è possibile acquistare il giornale insieme con una piccola icona della Natività.
“Auguro ogni bene per questa iniziativa che, oltre a diffondere
il quotidiano vaticano, si propone di sostenere la realizzazione di una scuola nella
Repubblica Democratica del Congo”.