I Santi, riflessi dell'unica luce che è Cristo: così il Papa alla Congregazione delle
Cause dei Santi. Testo integrale
I Santi fanno risplendere nelle pieghe della storia la luce della grande “dignità”
che Dio ha conferito all’uomo. Con questo pensiero, Benedetto XVI ha concluso il discorso
rivolto questa mattina alle circa 150 persone ricevute in udienza per i 40 anni dall’istituzione
della Congregazione delle Cause dei Santi. Un’occasione che ha permesso al Papa di
riflettere sulle tappe che la Chiesa ha fissato, nel corso della sua bimillenaria
esperienza, per presentare alla cristianità i modelli di testimonianza evangelica.
Ecco il testo integrale del discorso del Papa: 1. Cari fratelli
e sorelle, desidero esprimere a tutti voi la gioia di incontrarvi! Saluto
con viva cordialità i Signori Cardinali, gli Arcivescovi e i Vescovi presenti. Rivolgo
il mio particolare pensiero al Prefetto del Dicastero, l'Arcivescovo Angelo Amato,
e lo ringrazio per le gentili e affettuose parole che, a nome di tutti, ha voluto
indirizzarmi. Con lui saluto il Segretario della Congregazione, il Sotto-Segretario,
i Sacerdoti, i Religiosi, i Consultori Storici e Teologi, i Postulatori, gli Officiali
Laici e i Periti Medici, con i loro familiari, e tutti i collaboratori. 2. La
speciale circostanza che vi vede riuniti intorno al Successore di Pietro è la celebrazione
del 40.mo anniversario dell'istituzione della Congregazione
delle Cause dei Santi, che ha conferito una forma più organica e moderna all’azione
di discernimento che la Chiesa, fin dalle origini, ha messo in atto per riconoscere
la santità di tanti suoi figli. La creazione del vostro Dicastero è stata preparata
dagli interventi dei miei predecessori, specialmente Sisto V, Urbano VIII e Benedetto
XIV, ed è stata realizzata nel 1969 dal Servo di Dio Paolo VI, grazie al quale un
complesso di esperienze, di contributi scientifici, di norme procedurali si è andato
configurando in una sintesi intelligente ed equilibrata, confluendo nell’erezione
di un nuovo Dicastero. Mi è ben nota l'attività che, in questo quarantennio, la Congregazione
ha sviluppato, con competenza, a servizio dell’edificazione del Popolo di Dio, offrendo
un significativo contributo all’opera di evangelizzazione. Infatti, quando la Chiesa
venera un Santo, annunzia l’efficacia del Vangelo e scopre con gioia che la presenza
di Cristo nel mondo, creduta e adorata nella fede, è capace di trasfigurare la vita
dell’uomo e produrre frutti di salvezza per tutta l’umanità. Inoltre, ogni beatificazione
e canonizzazione è, per i cristiani, un forte incoraggiamento a vivere con intensità
ed entusiasmo la sequela di Cristo, camminando verso la pienezza dell’esistenza cristiana
e la perfezione della carità (cfr Lumen gentium, 40). Alla luce di tali frutti, si
comprende l'importanza del ruolo svolto dal Dicastero nell'accompagnare le singole
tappe di un evento di così singolare profondità e bellezza, documentando con fedeltà
il manifestarsi di quel sensus fidelium che è un fattore importante per il riconoscimento
della santità. 3. I Santi, segno di quella radicale novità che
il Figlio di Dio, con la sua incarnazione, morte e risurrezione, ha innestato nella
natura umana e insigni testimoni della fede, non sono rappresentanti del passato,
ma costituiscono il presente e il futuro della Chiesa e della società. Essi hanno
realizzato in pienezza quella caritas in veritate che è il sommo valore della vita
cristiana, e sono come le facce di un prisma, sulle quali, con diverse sfumature,
si riflette l'unica luce che è Cristo. La vita di queste straordinarie figure di credenti,
appartenenti a tutte le Regioni della terra, presenta due significative costanti,
che vorrei sottolineare. Innanzitutto, il loro rapporto con il Signore, anche quando
percorre strade tradizionali, non è mai stanco e ripetitivo, ma si esprime sempre
in modalità autentiche, vive e originali e scaturisce da un dialogo con il Signore
intenso e coinvolgente, che valorizza e arricchisce anche le forme esteriori. Inoltre,
nella vita di questi nostri fratelli risalta la continua ricerca della perfezione
evangelica, il rifiuto della mediocrità e la tensione verso la totale appartenenza
a Cristo. «Siate santi, perché io, il Signore vostro Dio, sono santo»: è l'esortazione,
riportata nel libro del Levitico (19,2), che Dio rivolge a Mosè. Essa ci fa comprendere
come la santità sia tendere costantemente alla misura alta della vita cristiana, conquista
impegnativa, ricerca continua della comunione con Dio, che rende il credente impegnato
a «corrispondere» con la massima generosità possibile al disegno d'amore che il Padre
ha su di lui e sull’intera umanità. 4. Le principali tappe del
riconoscimento della santità da parte della Chiesa, cioè la beatificazione e la canonizzazione,
sono unite tra loro da un vincolo di grande coerenza. Ad esse vanno aggiunte, come
indispensabile fase preparatoria, la dichiarazione dell'eroicità delle virtù o del
martirio di un Servo di Dio e l'accertamento di qualche dono straordinario, il miracolo,
che il Signore concede per intercessione di un suo Servo fedele. Quanta sapienza pedagogica
si manifesta in tale itinerario! In un primo momento, il Popolo di Dio è invitato
a guardare a quei fratelli che, dopo un primo accurato discernimento, vengono proposti
come modelli di vita cristiana; quindi, viene esortato a rivolgere loro un culto di
venerazione e di invocazione circoscritto nell'ambito di Chiese locali o di Ordini
religiosi; infine è chiamato ad esultare con l’intera comunità dei credenti per la
certezza che, grazie alla solenne proclamazione pontificia, un suo figlio o una sua
figlia ha raggiunto la gloria di Dio, dove partecipa alla perenne intercessione di
Cristo in favore dei fratelli (cfr Ebr 7,25). In questo cammino la Chiesa accoglie
con gioia e stupore i miracoli che Dio, nella sua infinita bontà, gratuitamente le
dona, per confermare la predicazione evangelica (cfr Mc 16,20). Accoglie, altresì,
la testimonianza dei martiri come la forma più limpida e intensa di configurazione
a Cristo. Questo progressivo manifestarsi della santità nei credenti corrisponde allo
stile scelto da Dio nel rivelarsi agli uomini e, allo stesso tempo, è parte del cammino
con cui il Popolo di Dio cresce nella fede e nella conoscenza della Verità. Il graduale
avvicinamento alla “pienezza della luce” emerge in modo singolare nel passaggio dalla
beatificazione alla canonizzazione. In questo percorso, infatti, si compiono eventi
di grande vitalità religiosa e culturale, nei quali invocazione liturgica, devozione
popolare, imitazione delle virtù, studio storico e teologico, attenzione ai «segni
dall'alto» si intrecciano e si arricchiscono reciprocamente. In questa circostanza
si realizza una particolare modalità della promessa di Gesù ai discepoli di tutti
i tempi: «Lo Spirito di verità vi guiderà alla verità tutta intera» (cfr Gv 16,13).
La testimonianza dei santi, infatti, mette in luce e fa conoscere aspetti sempre nuovi
del Messaggio evangelico. Come è stato ben sottolineato dalle parole dell'Ecc.mo Prefetto,
nell’itinerario per il riconoscimento della santità, emerge una ricchezza spirituale
e pastorale che coinvolge tutta la comunità cristiana. La santità, cioè la trasfigurazione
delle persone e delle realtà umane a immagine del Cristo risorto, rappresenta lo scopo
ultimo del piano di salvezza divina, come ricorda l'apostolo Paolo: «Questa è la volontà
di Dio: la vostra santificazione» (1 Ts 4,3). 5. Cari fratelli
e sorelle, la solennità del Natale, alla quale ci stiamo preparando, fa risplendere
in piena luce la dignità di ogni uomo, chiamato a diventare figlio di Dio. Nell'esperienza
dei Santi questa dignità si realizza nella concretezza delle circostanze storiche,
dei temperamenti personali, delle scelte libere e responsabili, dei carismi soprannaturali.
Confortati da un così gran numero di testimoni, affrettiamo dunque anche noi il passo
verso il Signore che viene, innalzando la splendida invocazione nella quale culmina
l'inno del Te Deum: «Aeterna fac cum sanctis tuis in gloria numerari»; nel tuo avvento
glorioso, accoglici, o Verbo Incarnato, nell'assemblea dei tuoi Santi. Con tali voti,
volentieri formulo a ciascuno fervidi auguri per le imminenti Festività Natalizie
e con affetto imparto la Benedizione Apostolica.