Spagna: sì della Camera alla depenalizzazione dell’aborto
Dopo mesi di polemiche il Congresso dei deputati spagnolo ha approvato con una maggioranza
più ampia del previsto il discusso disegno di legge di depenalizzazione dell'aborto
del governo socialista del premier Jose' Luis Zapatero, contestato da vescovi e movimenti
pro-vita. Ora passa al Senato che dovrebbe esaminarlo a gennaio. Il disegno di legge
prevede la libera scelta, se abortire o meno, per ogni donna fino alla 14ma settimana
di gravidanza, anche per le minorenni a partire dai 16 anni. Le minorenni dovranno
però, in base a un emendamento concordato con i nazionalisti baschi che in cambio
hanno appoggiato il testo finale, informare i genitori. Il progetto iniziale non prevedeva
né il consenso – tuttora non richiesto - né l'informazione dei genitori delle minorenni.
Ma c’è da dire che informare la famiglia può essere evitato se si denunciano “tensioni
con i genitori”. Una clausola molto criticata dagli oppositori alla legge. Ma d’altra
parte vescovi spagnoli e associazioni pro vita hanno ribadito più volte la loro contrarietà
a tutto il testo, sottolineando che “i bambini non nati rimarranno indifesi” e che
“è davvero triste che si parli dell’aborto come di un diritto”. Ci sono possibili
eccezioni anche per le settimane di gestazione: l'aborto diventa possibile fino alla
22ma settimana in caso di rischi per la salute della madre o di malformazione del
feto, dietro parere medico. Il disegno di legge prevede inoltre un’obiezione di coscienza
per i medici, ma limitata a coloro che direttamente praticano l'intervento, mentre
introduce l'obbligo di studiare le tecniche di aborto nelle università di medicina
e le scuole di infermieri. Bisogna dire che la legge attualmente in vigore, adottata
25 anni fa, non depenalizza l'aborto ma lo consente in tre casi: stupro, malformazione
del feto o rischio per la salute fisica o psichica della donna, senza limiti di tempo.
Una disposizione invocata nel 98% dei casi di aborto in Spagna. In alcune cliniche
private si sono anche verificati abusi, con aborti a 6-7 mesi di gravidanza. In favore
del disegno di legge oggi hanno votato socialisti, nazionalisti moderati baschi, di
sinistra di Galizia e Canarie e la sinistra di Iu-Erc-Icv. Voto contrario e' venuto
dal Partido Popular, che ha annunciato un ricorso contro la legge davanti alla corte
costituzionale, i centristi di Upyd ed i nazionalisti catalani di Ciu. I vescovi in
vista del voto di oggi hanno avvertito i deputati cattolici che votare per l'aborto
significa porsi in situazione di ''peccato pubblico mortale'' e doversi astenere dalla
comunione. (A cura di Fausta Speranza)