2009-12-18 15:25:49

Paura in Umbria dopo la scossa di terremoto. Con noi, l'arcivescovo di Perugia


Proseguono in Umbria gli interventi a sostegno degli sfollati dopo il terremoto di magnitudo 5,3 della scala Richter che martedì scorso ha colpito la zona di Perugia. La Caritas italiana ha stanziato un fondo di 50 mila euro per far fronte alle necessità più urgenti. Diversi edifici sono gravemente danneggiati. Sono inagibili anche le chiese di San Biagio della Valle e Spina. Fortunatamente non ci sono state vittime. E’ quanto sottolinea, al microfono di Antonella Palermo, l’arcivescovo di Perugia – Città della Pieve, mons. Gualtiero Bassetti, raggiunto telefonicamente ieri pomeriggio nel comune di Marsciano, zona dell’epicentro del sisma.RealAudioMP3

R. – Innanzitutto, devo ringraziare il Signore perché dopo una scossa così intensa nessuno è rimasto ferito. Tutti si sono salvati. La zona è abbastanza circoscritta, però la scossa è stata molto intensa. Quindi anche i danni sono notevoli, soprattutto per le abitazioni di alcune frazioni.

 
D. - Che cosa le hanno detto le persone che sono state costrette a lasciare le loro abitazioni? Quante sono queste persone e dove si trovano adesso?

 
R. – Le persone che hanno dovuto lasciare le abitazioni sono circa 500 e hanno passato queste due notti presso i parenti, anche se sono state allestite delle strutture sportive, che avrebbero anche potuto accoglierli tutti.

 
D. – Quale è il loro stato d’animo?

 
R. – Quello di un grande timore, anche perché è stata una scossa assai anomala, avvenuta in una zona dove non era mai accaduto. Hanno addirittura paura che si possa ripetere. Quindi la gente per ora è impaurita.

 
D. – Cosa dicono gli esperti?

 
R. – I tecnici proprio non si esprimono, perché è la prima volta che succede in questa zona. Si meravigliano dell’intensità. Secondo i tecnici doveva essere una zona dove non doveva nemmeno accadere. Quindi, è tutto un po’ imprevedibile.

 
D. – Lei cosa ha detto a queste persone?

 
R. – Ho detto che non li abbandono. Si sono subito attivati i sacerdoti, stando vicino alle persone e, anzi, io avevo invitato i sacerdoti della zona più colpita a venire a dormire a Perugia, ma loro hanno preferito rimanere presso la gente, perché la gente si sente molto confortata. E’ una zona di campagna, una zona rurale di religiosità popolare e la gente è molto vicina alla Chiesa. Questo ci deve far capire la provvisorietà di tutte le cose e che la nostra fiducia può essere soltanto in Dio. La grande speranza del Natale è questa solidarietà: il Figlio di Dio che è stato totalmente solidale con l’uomo, con ciascuno di noi, e quindi ci chiama a condividere questa solidarietà in una fraternità totale. (Montaggio a cura di Maria Brigini)







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