Congo: la Chiesa teme un Natale di sangue come quello del 2008
“Temiamo un nuovo massacro come quello del Natale 2008. Viviamo nell’insicurezza totale”
afferma all’agenzia Fides mons. Julien Andavo Mbia, vescovo di Isiro-Niangara, nel
nord-est della Repubblica Democratica del Congo, dove i ribelli ugandesi del Lord’s
Resistence Army (Lra) minacciano di ripetere il massacro di Natale del 2008, che è
costato la vita ad almeno 800 civili innocenti. “Due giorni fa i ribelli dell’Lra
hanno attaccato il villaggio di Tapili (circa 50 km da Niangara), provocando la morte
di alcune persone e costringendo alla fuga più di 2mila abitanti, che si trovano adesso
a Niangara, senza alcuna assistenza”. La popolazione della zona afferma di aver visto
dei volantini dell’Lra che minacciano il ripetersi di massacri simili a quelli del
2008. “Festeggeremo il Natale con voi” è scritto in un volantino. “Se non intervengono
in tempo la comunità internazionale e le autorità locali, esiste il rischio concreto
di un nuovo Natale di sangue” conclude il vescovo di Isiro-Niangara. Nelle ultime
settimane i ribelli dell’Lra hanno attaccato diverse località del nord-est del Congo,
in un’area limitrofa al confine con il sud Sudan. I ribelli ugandesi si muovono da
anni in una vasta area che comprende il nord-est della Repubblica Democratica del
Congo, il sud Sudan e la parte orientale della Repubblica Centrafricana. Dopo la fallita
offensiva del dicembre 2008 condotta dagli eserciti congolese, ugandese e sud-sudanese
contro il quartiere generale dell’Lra nella foresta congolese di Garamba, i guerriglieri
si sono divisi in piccoli gruppi che conducono rappresaglie contro i civili. Il leader
dell’Lra, Joseph Kony, sul cui capo pende un ordine di cattura della Corte Penale
Internazionale, si sarebbe rifugiato in Centrafrica, dove gli danno la caccia i commandos
ugandesi intervenuti con il consenso delle autorità locali. (R.P.)