2009-12-17 15:09:41

Verso nuove sanzioni internazionali all’Iran dopo i test missilistici condotti da Teheran


I Paesi del "5+1" (Usa, Gran Bretagna, Francia, Russia e Cina, più la Germania) stanno discutendo sanzioni che potrebbero essere imposte all’Iran il prossimo anno in materia di nucleare. Lo ha fatto sapere la Casa Bianca. Il portavoce del presidente Obama, Robert Gibbs, ha detto che ''il tempo sta per scadere'' per Teheran. Il riferimento è al lancioa avvenuto ieri di un missile iraniano a media gittata, capace di colpire un bersaglio a duemila chilometri di distanza: un raggio, dunque, entro cui ricadono Israele, la maggior parte dei Paesi arabi, la Turchia e le regioni più orientali dell'Europa. Sul significato di questo ennesimo test da parte della Repubblica islamica, nel pieno della crisi sul programma nucleare, Giada Aquilino ha intervistato Alberto Zanconato, corrispondente Ansa da Teheran:RealAudioMP3

R. - E’ un evento che ha un effetto psicologico notevole ed ovviamente negativo in una situazione di crescente tensione con la comunità internazionale, e in particolare con l’Occidente, sul programma nucleare iraniano. L’Iran ha respinto una bozza di accordo con le grandi potenze, che poteva portare ad una soluzione diplomatica della crisi e si è tornati a parlare insistentemente nelle ultime settimane - soprattutto da parte di Stati Uniti e Paesi europei - di possibili nuove sanzioni dure contro l’Iran.
 
D. - Dalla comunità internazionale arriva dunque la minaccia di nuove sanzioni per il prossimo anno. Che effetti avrebbero sul Paese, in questo momento di tensioni interne?
 
R. - Per l’Iran e per il regime iraniano, in questo momento sarebbe probabilmente un colpo duro. L’Iran, da quando sono state applicate le sanzioni leggere da parte del Consiglio di sicurezza dell’Onu, ha sempre detto di non essere toccato, di non essere preoccupato dalle sanzioni. In una situazione come quella di oggi, nella quale c’è una forte opposizione interna, caratterizzata da manifestazioni e proteste nelle piazze che si susseguono ormai da sei mesi, c’è sicuramente il timore che nuove sanzioni che colpissero le condizioni economiche delle classi sociali anche meno abbienti potrebbero dare nuova forza alle manifestazioni di protesta contro il regime.
 
Collaborazione Nato-Russia per l’Afghanistan
La Russia non deve più considerare l’Occidente come una minaccia. Sono parole del segretario generale della Nato, Rasmussen, durante la sua visita a Mosca durante la quale si è parlato anche di una forte collaborazione in Afghanistan. In particolare, la Russia ha accettato di aprire al transito militare verso l'Afghanistan ai Paesi della coalizione. Al centro degli accordi, anche la fornitura di equipaggiamento militare (in particolare elicotteri) e il rafforzamento del programma di addestramento della polizia afghana.

Trattato Start disarmo nucleare
Il ministro degli Esteri russo, Lavarov, ha detto che è “altamente improbabile” che un nuovo trattato Start sul disarmo nucleare tra Washington e Mosca possa essere ratificato a Copenaghen. Pur ammettendo che “i negoziati di Ginevra vanno avanti registrando progressi”, e che le due delegazioni “si avvicinano all'obiettivo” finale, il capo della diplomazia russa ha tuttavia affermato che da parte americana c'è stata una “frenata”. Al summit nella capitale danese partecipano sia il presidente americano, Barack Obama, che quello russo, Dmitry Medvedev, e questo aveva fatto pensare che la Conferenza sul clima potesse essere l'occasione per firmare il nuovo Trattato che rimpiazzi quello del 1991, scaduto il 5 dicembre.

Yemen terrorismo
Giro di vite nello Yemen contro la rete terrorista di al-Qaeda. La polizia yemenita ha eseguito alcune operazioni in contemporanea contro terroristi presenti in diverse città del Paese. Il bilancio parla di 34 miliziani uccisi e di 17 tratti in arresto. Secondo quanto reso noto oggi dalle autorità locali, sono state colpite in particolare le cellule presenti nella provincia meridionale di Abyan, nella capitale Sana'a e nella zona di Arhab, che si trova nel nord del Paese. Un portavoce del Ministero della difesa afferma, inoltre, che almeno otto delle persone arrestate erano pronte ad entrare in azione con cinture esplosive contro scuole, uffici pubblici e alcuni giacimenti di petrolio.

Pakistan
In Pakistan, la Corte suprema ha annullato il decreto di amnistia che riguardava l’attuale presidente, Ali Zardari, accusato di corruzione. La decisione rischia di rendere ulteriormente fragile il già precario equilibrio politico del Paese. Tesissima resta anche la situazione sul terreno: due agenti della sicurezza sono morti e molti altri sono rimasti feriti in un attentato avvenuto oggi nella Khyber Agency, territorio tribale a ridosso della frontiera con l'Afghanistan. Nello scontro a fuoco che ne è seguito, tre talebani sono stati uccisi. Sempre al confine con l’Afghanistan, talebani sono entrati in azione a Bannu dove è stata distrutta una scuola femminile, la terza in città nell’ultimo anno. Infine, almeno due miliziani integralisti sono stati uccisi in un raid effettuato da un drone statunitense contro un covo di talebani nel Waziristan del Nord.

Medio Oriente
Tutto rinviato nell’Autorità nazionale palestinese (Anp), per la definizione dei nuovi vertici, tra i quali la carica di presidente. Il comitato esecutivo ha infatti prorogato il mandato presidenziale per altri sei mesi al leader 74.enne Abu Mazen, dopo la conferma del rinvio a data da destinarsi delle elezioni indette inizialmente indette per il 24 gennaio. Un appuntamento al quale Abu Mazen ha insistito di non volersi ripresentare. Secondo la comunità internazionale, la situazione di stallo sicuramente non influirà positivamente nei negoziati di pace con Israele.

Italia - Berlusconi
Il premier italiano, Silvio Berlusconi, è stato dimesso questa mattina dall’ospedale San Raffaele di Milano dove si trovava ricoverato da domenica scorsa, in seguito all’aggressione subita in Piazza Duomo, nel capoluogo lombardo. Attraverso una nota, il presidente del Consiglio ha auspicato che quanto accaduto possa portare ad una maggiore consapevolezza della necessità di un linguaggio più pacato. Intanto, il suo medico personale ha ribadito che Berlusconi dovrà astenersi da attività pubbliche impegnative per almeno 10-15 giorni.

Italia - disoccupazione
L’onda lunga della crisi internazionale continua a far sentire i suoi effetti sulla disoccupazione. Il nuovo allarme arriva dall’Italia, dove l’Istat ha rivelato una perdita di oltre 500 mila posti di lavoro nel terzo trimestre del 2009, rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Ad ottobre, il tasso di disoccupazione è salito così al'8,2%, il dato peggiore dall’aprile 2004. Quella che si profila per i prossimi anni, afferma Confindustria, rimane una ripresa “lenta e faticosa, in salita e ostacolata da venti contrari”.

Grecia - sciopero nazionale
In Grecia, migliaia di lavoratori sono scesi in piazza per lo sciopero nazionale di oggi contro il piano di rilancio dell’economia, varato in questi giorni dall’esecutivo socialista di Papandreou. Numerosi i cortei organizzati in varie città dal Partito comunista e da alcune associazioni di categoria. All’agitazione non hanno aderito i due principali sindacati. Partecipa invece quello dei giornalisti.

Madagascar
In Madagascar, l’ex sindaco di Antananarivo e attuale uomo forte del paese, Andry Rajoelina, ha annunciato ieri che le prossime elezioni legislative si terranno il prossimo 20 marzo. Dal voto, dovrebbe uscire la futura Assemblea costituente. (Panoramica internazionale a cura di Marco Guerra) 
 
Bollettino del Radiogiornale della Radio Vaticana Anno LIII no. 351
 
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