Monito del Patriarca russo al Consiglio dell'Ue sui diritti delle comunità religiose
La Corte europea dei diritti dell'uomo, spesso non considera correttamente i diritti
della Chiesa. È il parere espresso dal Patriarca di Mosca e di tutte le Russie, Kirill,
in una lettera inviata al segretario generale del Consiglio d’Europa, Thorbjørn Jagland.
Secondo quanto riferisce una nota del Sir, nella missiva il Patriarca si sofferma
sull’uso asimmetrico che la Corte a volte fa delle “diverse interpretazioni dei diritti
individuali a scapito dei diritti collettivi delle tradizionali organizzazioni religiose
che sono radicate nella storia e nella cultura dei popoli europei”. Il capo della
chiesa ortodossa russa indica la necessità di una “seria discussione sulle tematiche
e sulle prassi giudiziarie in cui le leggi secolari entrano nel campo del diritto
canonico e nelle secolari tradizioni morali e spirituali dei popoli europei”. “Noi
crediamo – prosegue Kirill - che ignorando gli aspetti morali dei diritti umani si
rischia di minare la credibilità del concetto stesso di diritti e libertà che sono
uno delle più importanti acquisizioni nella storia moderna”. Il Patriarca di Mosca
ha infine espresso l’augurio che il Consiglio d'Europa intensifichi i suoi sforzi
per implementare “una cooperazione permanente e sistematica con le organizzazioni
religiose che rappresentano le principali tradizioni religiose europee”. (R.R.)